Le indicazioni fornite all’interno di quest post potrebbero non essere già più attuali al momento della pubblicazione, e si riferiscono alle informazioni raccolte in vista del viaggio avvenuto nella seconda metà di Giugno 2024.
Per maggiori informazioni sul planning del viaggio fare riferimento a quanto contenuto in questo post.
Tornare a Tallinn, in Europa, ci fa tirare un sospiro di sollievo. Il fatto di dover attraversare necessariamente la frontiera, quella frontiera, con tutte le variabili casuali contingenti come iperafflusso, orari di chiusurà, festività — ci metteva un filo di apprensione. Le ultime 24 ore, poi, sono state intensissime: partiti da Mosca alle 21 siamo arrivati a San Pietroburgo alle 6 circa, stanchi. Da quel momento abbiamo dovuto “temporeggiare” fino alle 17:30, orario di partenza del bus LuxExpress per Ivangorod.
Le cose da fare a San Pietroburgo non vi mancheranno: noi siamo andati ai Giardini d’Estate per una passeggiata rilassante, abbiamo percorso il lungofiume e siamo stati nel parco dell’Ammiragliato.
Arrivata l’ora di pranzo ci siamo avviati allo Shopping Center Galerija nel cui ultimo piano si trovano numerosissimi tipi di cucine e ristoranti, per tutti i gusti e per tutte le tasche.
Il viaggio di rientro
Il viaggio è stato molto più rilassante rispetto a quello di andata, ma probabilmente solo perchè già sapevamo cosa ci aspettava ed eravamo certi che saremmo potuti uscire, a differenza dell’andata in cui avevamo il dubbio su tutti i documenti (il giudizio finale spetta all’Agente di Frontiera).
Arriviamo ad Ivangorod che il sole è a qualche ora dall’orizzonte: il posto sembra meno spettrale e meno pauroso visto alla luce del sole, rispetto ad averlo visto all’andata durante il diluvio.
L’uscita attraverso la Green house è quanto di più rapido possibile.
Al controllo Narva-1 vengono controllati i bagagli e mi viene chiesto se avessi qualcosa da dichiarare; ingenuamente mi limito a dichiarare una bottiglia da 50cc di vodka, tra l’altro dal contenuto parziale perchè già aperta.
Vengo graziato, perchè con le nuove sanzioni non è più possibile esportare anche la minima quantità di vodka
Arriviamo a Tallinn a pochi minuti dalla mezzanotte — ed ancora non è completamente buio.
La notte è fresca.
Dove alloggiare
Questa volta abbiamo optato per il Radisson Blu Olympia, leggermente decentrato ma all’interno della città, in una parte più moderna.
La stanza è in stile Radisson, abbastanza elegante anche se un po’ usurata dal tempo.
La vista, invece, è qualcosa di strepitoso — come solo nei Radisson si può avere la fortuna di avere.
Dove mangiare
Al mattino decidiamo di non fare colazione in hotel (😢) ma di fare una passeggiata e mangiare stile brunch.
Tra i locali suggeriti dall’utilissimo Visittallinn.ee ci incuriosisce il Levier Cafè Rotermann nel quartiere omonimo.
Il quartiere è un quartiere di recente costruzione, poco fuori la Old town, e a pochi passi dal Terminal da cui partono i traghetti per Helsinki…tanto che abbiamo pure pensato di trascorrere qualche ora ad Helsinki e tornare per cena!
Ma il buon senso, per una volta, ha avuto la meglio.
Decidiamo di attardarci da Levier cafè: è una bellissima giornata estiva, non c’è caldo, e si sta davvero bene a veder passare il tempo (e le persone).
Per poter mangiare qualcosa di estremamente tradizionale c’è l’ormai celebre Olde Hansa
Tallinn
Di cosa vedere a Tallinn ne avevo già parlato ampiamente in questo post.
Poichè abbiamo calibrato il viaggio per avere circa due giorni di “cuscinetto” in caso di problemi, abbiamo potuto godere della città in veste primaverile-estiva, a differenza dell’ultima volta in cui la temperatura meno fredda esterna si attestava intorno ai -10 °C.
Quindi, cosa fare in 24 ore?
Old town
L’abbiamo vista con la neve, ed ora la vediamo con il sole e completamente verde.
Sembra quasi un altro posto, anche se non nego sia molto più affascinante con la neve.
A malincuore osservo come la famosissima scritta nel cuore di Tallinn sia stata cambiata… è il fisiologico corso degli eventi, il nuovo che sostituisce il vecchio.
La vista non è la stessa — senza l’ormai celeberrimo monito.
Il centro storico pullula di turisti.
Pirita beach
Superato l’attimo di pazzia per cui stavamo per prenotare i biglietti per Helsinki — decidiamo comunque di trascorrere il pomeriggio in prossimità del mare.
Motivo per cui decidiamo di raggiungere la famosissima spiaggia di Pirita.
E decidiamo di prendere un buon caffè, mentre un sole caldo ci riscalda a pochi passi dal bagnasciuga.
La fine del viaggio
Mentre consumo il caffè, di fronte al mare, ripenso agli ultimi giorni.
La Russia, le ingiustizie umane della frontiera, il freddo in coda sul ponte di Narva — sotto la pioggia —, la Nevsky Prospekt e Moscow City ci sembrano già lontani ricordi.
In Europa ci sentiamo più a casa, più protetti, più tutelati.
A Tallinn, poi, ancor di più.
La Russia è già un ricordo.