Georgia-Azerbaijan

Mestia e i Koruldi lakes

Day #3

Ore 7. Sveglia.
Apro immediatamente le tende. Nebbia e buio. Emozionato, apro la finestra e respiro a pieni polmoni. L’aria fresca entra nella stanza e canticchio la canzone di Baglioni: “l’aria acerba della Domenica mattina…”.

Guardo il meteo: 5°C.
Poteva andare peggio ed io ho solo un pantalone lungo ed una felpa, da mettere sotto una giacchetta primaverile (nel resto della Georgia del resto la temperatura è sui 24°C durante il giorno!).

La gentile ragazza del Tourist Point il giorno prima ci consigliava di andare lì di fronte intorno alle 9 perchè ― seppur non ci fossero tour organizzati per i Koruldi lakes, avremo probabilmente trovato qualche altro turista con cui dividere le spese dell’auto.

Saliamo o non saliamo?

Alle 9 ― però ― non c’è nessuno. Chiediamo a vari driver lì nei paraggi e ― per arrivare in cima ― ci chiedono 200lari.

Quanto due bici al noleggio” ― penso ― “con la differenza che con la bici probabilmente mi divertirei di più”.

Decidiamo di pensarci su ed entriamo nel locale accanto al Tourist Point per un caffè.
Nel frattempo, lasciamo un biglietto a memoria della nostra permanenza nel tavolo:

Nemmeno il tempo di finire che ci viene incontro una coppia. Il driver di prima li ha indirizzati verso di noi: anche loro sono interessati ad andare fino ai Koruldi lakes. Il prezzo proposto a loro (georgiani) è di 150lari.

Al tempo ancora non lo avevo compreso, ma in Georgia è importante contrattare qualunque prezzo vi verrà proposto

Saliamo…con un Delica

Saliamo su un vecchio Mitsubishi Delica 4x4 (il minivan sicuramente più rappresentativo delle zone di montagna del Caucaso). Ed iniziamo la scalata.

Si sale
Si sale

Dopo nemmeno 1km da Mestia mi rendo conto che forse l’idea di farlo in bici non era poi così intelligente come era sembrata al principio: fossi, pozzanghere, pendenze ragguardevoli.

Si procede non senza difficoltà
Si procede non senza difficoltà

Forse essersi affidati ad un driver locale non è stata una cattiva idea.
Lungo la strada numerosi coraggiosi fanno trekking.

Per quanto il Delica si possa arrampicare e si trovi a suo agio in certe pendenze, c’è un limite entro cui i vari autisti non salgono poiché la strada diventa estremamente ripida ed oserei dire pericolosa.
Scendiamo, ed iniziamo la seconda fase della scalata, questa volta a piedi.

Non mancano però i problemi anche a scalatori professionisti quali i Delica…

Ma… l’ultimo tratto è da fare a piedi

I driver si fermeranno infatti a 2200mt s.l.m., in uno spiazzo soprannominato “piazza della Croce” per via di una croce piantata nel terreno.

Da qui la strada a piedi si complica: il freddo inizia a farsi più pungente e l’aria inizia a diventare più rarefatta (i laghi si trovano a 2700mt s.l.m.).
Superata una salita se ne scorgono altre due.

La cosa positiva di salire a piedi però è che ― nelle pause per prendere un po’ di fiato ― il Caucaso ci regala landscape formidabili, incontaminati, e lo sguardo si perde nell’immensità e la maestosità di montagne millenarie.
Se solo potessero parlare…

E si sale, si sale, si sale…
Finchè finalmente dopo circa due ore di camminata non arriviamo in cima. Ed i laghi si mostrano per tutta la loro spettacolare calma.

In cima!

A far da guardiani, ai laghi, tre cani mansueti desiderosi di giocare con i coraggiosi arrivati fino in cima.

Dopo le onde di Nazarè questo è uno degli spettacoli naturale che più mi ha lasciato sgomento, attonito, sorpreso.

We did it!
We did it!

La discesa

Se durante la salita pensavo che scendere sarebbe stato più semplice ― be’ ― mi sbagliavo, Il rischio di scivolare e trovarsi a sedere in terra anche con scarpe apposite è reale.

Se per salire sono necessarie circa due ore, per scendere sono sufficienti 30 minuti o ― se vorrete gustarvi il paesaggio che il Caucaso ha da offrire e fare numerose foto ― al massimo 45 minuti.

Curiosità: import delle auto in Georgia

A Mestia il 90% dei minivan ― per turisti e per locali ― è rappresentato da Mitsubishi Delica 4x4. Con guida a destra. Di ritorno dai laghi ho voluto dunque chiedere informazioni al ragazzo georgiano compagno di scalata. E ci risponde in modo che non avrei sospettato: le macchine giapponesi usat****e o incidentate che possono ancora stare su strada sono messe all’asta e ci sono agenzie locali che si occupano di importarle.

Incuriosito e desideroso di acquistare anche io un Delica 4x4 da trasformare in van (prima o poi realizzerò questo sogno) ― guardo un po’ i prezzi su internet: per l’equivalente di 500€ si può portare a casa un Delica con 160’ooo km!

Non so però come funzioni in Italia il mercato dell’import e suppongo rimarrà solo un sogno.


Qui finisce il mio day #3 in Georgia.

Nel day #4 ci avrebbero aspettato 130km di curve da fare in più di 6h in marshrutka per arrivare a Batumi ― ovvero la seconda fase critica del viaggio.
Se vuoi leggere dei preparativi del viaggio puoi farlo su questo post.
Puoi invece leggere il day #2 qui.

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