Georgia-Azerbaijan

verso la Russia: Kazbegi

Day #9

Qualunque itinerario deciderete di seguire, anche il più breve in termini di giorni, comprenderà nella maniera più assoluta il day trip alla chiesa di Tsminda Sameba a Kazbegi ― vecchio nome in epoca staliniana ― o Stepantsminda (Santo Stefano)- come è attualmente chiamata.
Distante 150km da Tbilisi ― per arrivarci è necessario percorrere quel che era chiamata la Strada Militare ― l’unica strada che metteva in comunicazione la città di Tbilisi, all’epoca dell’URSS, con la Russia attraversando la catena del Caucaso.

A Kazbegi, piccolo paesello disperso nel Caucaso, non c’è nulla, ad eccezione della chiesa. E’ però una destinazione da prendere in considerazione per vedere un lato della Georgia diverso, più antico, più naturalistico e più tradizionalistico, più storico.

Assicuratevi di fare questo tipo di viaggio con una guida come Jimmy ― di Smart Travel ― per poter vivere un’esperienza speciale da un viaggio che altrimenti risulterebbe quasi banale per chi ha già girato ed assaporato la Georgia in lungo ed in largo come abbiamo fatto noi.

Non è mia intenzione fare pubblicità all’agenzia in questione ― ma riconosco il valore aggiunto di Jimmy nell’esperienza complessiva del viaggio: ci ha fatto osservare la Georgia e le sue tradizioni da una nuova prospettiva, con vigore e grinta come solo un georgiano convinto potrebbe fare. Ricordate la statua sul promontorio di Tbilisi con il calice di vino in mano? Ecco. Quello è il vero spirito georgiano.
Che la nostra guida ha rappresentato con giubilo!


Partiamo alle 8 passate da qualche minuto. Sale sulla nostra marshrutka privata Jimmy. La nostra guida. Il suo entusiasmo fin dalle 8 del mattino mi sorprende.
Inizia a parlare, a raccontare, a narrare aneddoti; ci fa presentare uno ad uno. Improvvisamente non siamo più sconosciuti tra sconosciuti. Abbiamo un nome, un’età ed una nazionalità.

Un’ora di viaggio e facciamo la prima fermata. L’effetto wow è garantito. Capisci subito che sarà un viaggio diverso. La Georgia sa lasciare a bocca aperta ― se solo si sa dove andare.
Si tratta del lago (artificiale) Zhinvali.

Ananuri

Dopo circa 70km percorsi e 2 ore di viaggio arriviamo alla Fortezza di Ananuri sulle rive del fiume Aragvi risalente al XVIII secolo d.C.

Ci ritagliamo un po’ di tempo per girarla con calma ― capitanati da Jimmy che non ci risparmia aneddoti, chiacchiere e battute.

Non vi metterà premura ― anzi vi invoglierà a salire sulla torre più alta per ammirare il panorama dall’alto ed apprezzarne la solida costruzione e scelte architettoniche dettate dal tempo.

Potrete liberamente salire attraverso i vari piani della torre quadrata, fino in cima, attraverso quattro piani e solette in legno dalla dubbia resistenza e su cui è meglio non soffermarsi più del dovuto. Ma soprattutto prestate attenzione a dove mettete i piedi.

Pasanuri

Riprendiamo il viaggio e dopo altri circa 20 minuti facciamo una sosta nei pressi di Pasanuri. Ci fermiamo in corrispondenza di un venditore di miele - amico di Jimmy.

Vende e ci fa assaggiare vari tipi di miele: millefiori, corbezzolo, nocciole, di acacia…e tantissimi altri.

Il prezzo è un po’ alto secondo me ― e troverete le stesse tipologie di miele in altri mercati a prezzi più georgiani e meno turistici.

Gudauri

Si fa quasi ora di pranzo ed arriviamo a Gudauri. Da quel che ci spiega la guida, Gudauri è uno dei paesi più importanti del Caucaso lungo la vecchia Strada Militare. Durante la stagione invernale attira numerosissimi turisti con le sue piste da sci e con i suoi hotel a 5 stelle ― oltre ad essere meta lavorativa di tantissimi lavoratori stagionali nella stagione invernale.

Pranziamo al Kudebi Restaurant con estrema calma. E’ un viaggio di piacere, lento quando deve essere lento, veloce quando il momento lo richiede. Ed i georgiani ― quando si tratta di cibo ― rallentano il ritmo della giornata. Per un italiano è come sentirsi a casa propria.

Si tratta di pollo speziato e servito con salsa al mirtillo ― specialità locale.
Arrostito direttamente fuori dal ristorante.

Condita con la famosa salsa al mirtillo tipica georgiana

Salsa al mirtillo ― dettaglio.
Salsa al mirtillo ― dettaglio.

La guida anima anche il pranzo ― proponendo vari brindisi alla salute, al nostro viaggio in Georgia, all’amicizia, all’amore. Prima in russo, poi in inglese.

Poco dopo siamo di nuovo in viaggio ― anche se la prossima tappa è dietro l’angolo.

Monumento all’amicizia russo-georgiana

Posizione su Google Maps qui.

E’ sicuramente quanto di più affascinante ed emozionante vedrete nel vostro viaggio in Georgia. Una struttura megalitica, nel cuore del Caucaso, che si affaccia sulla sua sconfinata immensità e le sue profondissime valli.

La definirei una terrazza sul Caucaso, un posto da cui ammirare il palcoscenico naturale che è il Caucaso, con la sua natura incontrastata, con le sue vette imponenti millenarie.

E’ un posto dove ― lo ammetto ― avrei volentieri trascorso una giornata intera. Per gustare ogni più piccolo angolo di Caucaso, ogni minuto dal sorgere del sole al tramonto ― e per poter immortalare e contemplare in silenzio la notte che diventa giorno e il giorno che diventa notte.

Un giorno ci tornerò solo per poter ammirare l’alba ed il tramonto.

Una terrazza sul Caucaso.

Il Monumento ― per la sua posizione ― è anche punto di partenza per i coraggiosi amanti del parapendio

Brividi.

Non possiamo trattenerci ulteriormente però; la destinazione finale ― Kazbegi ― è ancora lontana.

Kazbegi

Arroccata sul monte Kazbegi, tra l’immensità del Caucaso, si trova la chiesa Trinità di Gergeti che non è raggiungibile direttamente con il minibus con cui siamo arrivati da Tbilisi.
Scendiamo, ci organizziamo in gruppi di 6 ― e prendiamo ancora una volta posto in dei Mitsubishi Delica 4x4, le uniche auto capaci di sfidare le ripide salite impervie del Caucaso.

Il panorama dalla vetta è meno suggestivo di quello visto in precedenza ― rimanere delusi è un attimo.

Però aprendo Google Maps ci si rende immediatamente conto di dove ci si trovi: a 1okm dal confine Russo, nel mezzo della catena montuosa del Caucaso. Ci si sente piccoli piccoli in mezzo a queste montagne che ― se solo potessero parlare ― avrebbero grandi e gloriosi eventi da raccontare.

Entriamo nel complesso della chiesa, accendiamo un cero propiziatorio.

Il tempo di alcune foto e di un giro lento e approfondito e la guida ci chiama a rapporto.
E’ tempo di andare.
E’ tempo di tornare a Tbilisi lungo la Strada Militare Georgiana ― resa ancora più affascinante e misteriosa dal sole che tramonta.

Ringraziamenti

A tutto il gruppo del 01/10/2019, a Smart Travel Agency per l’organizzazione ma soprattutto a Jimmy, la nostra guida, il nostro punto di riferimento georgiano, che con la sua grinta e gioviatalità ci ha fatto vivere una giornata indimenticabile; ha trasformato un viaggio normale in un viaggio speciale, indimenticabile.

Grazie.


Prima di concludere vorrei consigliarvi la lettura di questo post nel blog Looking Europe: interessante e completo ― con i suoi dettagli può aiutarvi a capire meglio lo spirito con cui ci si dovrebbe approcciare al viaggio verso Kazbegi.


Qui finisce il day #9 in Georgia. Il penultimo giorno. Il countdown è iniziato.

Il day #10 è frutto di una meticolosa organizzazione logistica, poichè nei piani originari avremmo dovuto visitare le Cave di Prometeo e il Canyon Martvili il primo giorno appena arrivati.
Avevamo però scoperto che il Lunedì non vengono organizzati tour poichè le Cave sono chiuse.

Se vuoi leggere dei preparativi del viaggio puoi farlo su questo post.
Puoi invece leggere il day #8 qui.

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