Una passeggiata per Kiev: un arrivo inaspettato

Ep. 1

Era il Marzo del 2016 e mi recavo per la prima volta in questa terra un po’ timoroso ed un po’ incerto. Una terra a cui ― forse per via dell’alfabeto oscuro ― avevo timore. Ci sono voluti 6 mesi di aria lituania e due corsi di russo per decidermi a varcare la soglia europea ed avventurarmi in solitaria in una terra che ― da straniero ― può essere contorta e ingannevole. E’ Novembre 2019 e ― come chiusa del ciclo di viaggi autunnali iniziati con la Georgia e continuati con Budapest e Belgrado ― decido di visitare la capitale ucraina. Non è tra le top 10 europee ― ma da tempo ho compreso che ciò che non è nelle top 10 è molto più interessante delle classiche capitali ― quindi perchè no?

Per rendere il tutto più epico ― poi ― aggiungo come tappa nell’ultimo giorno di viaggio un day-tour a Chernobyl.

Ed il capolavoro è servito.

Uno dei numerosi murales presenti in la città
Uno dei numerosi murales presenti in la città

I preparativi

A Novembre 2019 ― non è (ancora) necessario visto d’ingresso per i cittadini italiano in possesso di passaporto italiani con almeno 6 mesi di validità al momento dell’ingresso. Trovate maggiori informazioni qui. Assicuratevi di mettere in valigia abbigliamento che vi tenga al caldo. Kiev ― per quanto goda di un clima leggermente più “caldo” (è vera questa cosa?) rispetto alla campagna ― sa essere spietata in quanto ad abbassamenti repentini di temperatura ― come solo chi ha vissuto in queste terre con clima continentale sa. Oggi l’esterno è ancora “agibile”; il giorno dopo diventa un inferno di ghiaccio. Se volete conoscere quanto sia spietata la natura e di quanto (simbolicamente) l’uomo combatta con essa ― fate un viaggio ad Est ― nei territori ex-URSS.

Se volete ricevere qualche suggerimento su cosa portarvi potete dare uno sguardo a quali accessori da viaggio reputo immancabili oppure quel che ho portato dietro nel viaggio in Georgia.

Come muoversi

Da Boryspil alla city

Arrivati a Boryspil, il bus #322 vi porterà alla stazione Kharkivska station, la prima stazione della metro utile attraverso cui potrete arrivate teoricamente ovunque.

Bancarelle alimentari in periferia
Bancarelle alimentari in periferia

Da qui abbiamo preso la Metro per il nostro ostello.

La Metro

Tramite la metro potrete arrivare quasi ovunque. Preparatevi però a dover camminare (e non poco, a seconda della vostra destinazione). Le distanze a Kiev sono enormemente dilatate ― come in qualunque città dal marchio sovietico, ad ostentare vere e proprie manie di grandezza. La singola corsa (rappresentata dal gettone) costa 8 grivne ― a Novembre 2019.

Gettoni della metro
Gettoni della metro

I gettoni, in plastica, usurati, son testimoni del tempo che passa. L’entrata della metro ― invece ― è “la solita” già vista a Tbilisi, a Minsk, a Mosca o San Pietroburgo: esempio di progettazione con stampo sovietico esteso a tutti i territori dell’unione.

Taxi

Potrete chiamare un taxi con le ormai “solite” app in cui parlo da qualche post di viaggio a questa parte.

Bolt

Bolt (formerly Taxify)
Vai

Abbiamo però due nuove app che possiamo usare per chiamare un taxi ― in caso il fidato Bolt non sia disponibile al momento.

Yandex

Yandex.Taxi Ride-Hailing Service. Book a car.
Vai

Uklon

Uklon ― Больше, чем такси
Vai

Posso testimoniare direttamente sia per Bolt (servizio come sempre molto buono) e Yandex, chiamato in extremis la mattina della partenza perchè…le vetture Bolt erano tutte impegnate 😕

L’arrivo

Kiev-Boryspil International Airport
Kiev-Boryspil International Airport

L’arrivo è uno dei più epici ed avventurosi abbia mai sperimentato!

Sentirsi senza un tetto sulla testa ― a mezzanotte quasi e con 4 gradi all’esterno è un’emozione mista tra paura ed intraprendenza.

Così com’è andata ― qui la racconto.

Prenoto due posti in un dormitorio misto; prezzo tutto sommato nella media europea e dalle foto sembra molto carino. Dalla descrizione della pagina parlano inglese. Non che faccia tanto differenza, ma in certi casi aiuta.

Al nostro arrivo, alle 22.30, è una sorpresa negativa dopo l’altra: inizialmente non lo troviamo, ma non ci disperiamo. Chiediamo e veniamo indirizzati. Saliamo le anguste scale ed arriviamo dentro il dormitorio ― rappresentato da uno spazio puzzolente, angusto, al limite della capienza e con spazio vitale ridotto. Per quanto desiderosi d’avventura ― non ce la sentiamo e chiediamo alla signora al bancone (tramite interprete telefonico chiamato da uno degli ospiti) di cancellare la prenotazione.

Urban
Urban

Ci ritroviamo nelle scale, al freddo, senza connessione, affamati, a cercare un tetto economico last-minute.

Julia, una giovane ragazza del piano di sotto, vedendoci sostare nella rampa di scale proprio di fronte a casa sua, con un inglese perfetto declinato in ucraino si offre di darci una mano ― consigliandoci ed aiutandoci a trovare una stanza in hotel.

Non la troviamo ― e ci dobbiamo accontentare di un lussuoso appartamento a due passi dalla Piazza Indipendenza, in via Kostolna da cui si vede la scritta del famosissimo Hotel Ukraine.

Hotel Ukraine
Hotel Ukraine

Per un attimo mi sento come avevo sempre pensato mi sarei sentito: l’Ucraina è quella nazione dove, con i soldi, si può stare davvero molto bene e condurre una bella vita ― ma il divario tra ricchi e poveri è esorbitante.

L’alba di Kiev

Dormo molto bene, nell’appartamento che oltre ad essere lussuoso è anche spazioso. Mi sento cittadino di Kiev e non mi dispiace. Mi alzo ripetendo due o tre parole in russo (che forse non vogliono dire nemmeno nulla), e mi sembra che dalla Lituania non sia mai tornato veramente in Italia.

Mi affaccio dal balcone, l’aria è pungente, quasi fredda. E’ quel freddo che o ti sveglia o ti ammazza. Decidiamo di dare una possibilità a Xarmas (il bar in cui lavora Julia) e ― una volta usciti ― ci incamminiamo.

Love is in the street ❤
Love is in the street ❤

Non è esattamente quel tipo di giornata in cui è piacevole esplorare una nuova città, però ci accontentiamo.

Forse ― Kiev con la nebbia è pure più bella che con il sole. Ogni città ha un’anima ― cui si intona un’atmosfera ed un sentimento. Kiev è grigia, nebbiosa ― ma non per questo meno bella.

via Khreshchatyk
via Khreshchatyk

Dopo i pali che si abbracciano, un’altra graziosa aiuola decorata a festa e curata ci fa capire l’attenzione al dettaglio che è stata dedicata al centro.

Per le vie di Kiev
Per le vie di Kiev

Il terreno ispira, e farlo diventare il nuovo wallpaper del computer è un attimo.

Dettaglio dell'aiuola
Dettaglio dell’aiuola

Senza fretta, continuiamo la passeggiata. Gli unici orari son dettati dallo stomaco, per il resto non abbiamo nè un itinerario nè delle date da rispettare: andiamo dove ci portano un po’ i piedi ed un po’ il cuore. Kiev non è una meta da visitare; Kiev è una città da esplorare, da assaporare, da ammirare.
Kiev è una città da vivere.

Arriviamo da Kharms (Хармс); Julia non c’è.
Facciamo colazione (forse esageriamo), ci rilassiamo, scambiamo due chiacchiere. Tutto è nuovo, diverso e curioso.

Colazione
Colazione

Quel che doveva essere un viaggio si è trasformato velocemente in una vacanza in piena regola.

Il centro

Dal nostro flat alla Indipendence Square (Майдан Незалежності) ― volgarmente rinominata Euromaidan dopo la rivolta del 2014 ― sono circa 5 minuti.

In altri 5 minuti siamo di fronte all’obelisco dorato The Founders of Kiev monument, proprio di fronte all’Hotel Ukraine.

Piazza The Founders of Kiev
Piazza The Founders of Kiev

In lontananza il Museo Internazionale della Cultura e delle Arti e la terrazza-osservatorio Nebesna Sotnya che permette di godere del panorama della Piazza dell’Indipendenza dall’alto.
Consigliata soprattutto la notte.

La via Khreschatyk

Da questa piazza che rappresenta il cuore (battente e ferito) di Kiev e dell’Ucraina tutta inizia la via Khreschatyk.

Lunga 1km, ha subito duramente gli insulti della Seconda Guerra Mondiale: i suoi edifici son stati per la maggior parte distrutti nel 1941 e quelli presenti oggi ― pur ispirandosi agli edifici presenti al tempo ― non sono che ricostruzioni; solo alcuni sono rimasti integri. E’ nota per i negozi e per il fatto che la notte viene chiusa al traffico (si tratta di una strada a 6 corsie che potete vedere nella copertina di questo post) venendo di fatto restituita alle persone che ci possono camminare liberamente.

K-I-E-V
K-I-E-V

Le vie laterali sono piene di storia e di veri e propri pezzi da museo ancora circolanti.

Il quartiere Podil ― sulle rive del Dnepr

Ci sono pure i tram!
Tornato da Belgrado letteralmente innamorato dai tram, non me lo son lasciato sfuggire nemmeno qui a Kiev.

Non trasmette le stesse emozioni di quello di Belgrado, però. Forse è troppo nuovo, forse ha poca storia da raccontare.

Tram
Tram

Ci spingiamo fino a Andriivs’kyi descent ― per una chiacchierata con il tour operator di Chernobyl-Tour.ua per la gita a Chernobyl dell’ultimo giorno. Vediamo una parte della città meno turistica (forse nemmeno tanto), più a misura di locals, con tanti ristoranti e nuovi locali notturni.

Proprio di fronte alla Kontraktova square troviamo il nuovo P’yana Vyshnya (il link si riferisce ad un locale già presente in centro per farvi un’idea del tipo di locale e bevanda venduta) che stava inaugurando l’apertura del nuovo locale.

Piazza Indipendenza e i Fondatori di Kiev

Torniamo a casa, senza fretta. Passiamo di nuovo di fronte alla piazza del monumento dei Fondatori di Kiev.

Hotel Ukraine
Hotel Ukraine

L’hotel non è un monumento ma si inserisce perfettamente nel contesto artistico edile urbano e verrebbe quasi da considerarlo tale. Salite sulla terrazza Nebesna Sotnya e prendetevi un po’ di tempo per ammirare la bellezza di una città austera ma moderna, antica ma dinamica, dagli edifici duri quanto è dura la pronuncia della lingua ucraina e l’inverno.

Non abbiate fretta di andar via, e cambiate posizione per avere una nuova visione della città, più romantica ed incantata.

Dove mangiare

Non mi reputo un grande assaggiatore, amante della cucina gourmet ultimo grido.

La catena di ristoranti Puzata Hata (Пузата Хата) però merita particolarmente.
Tra tutti i vari ristoranti dello stesso brand presenti a Kiev vi consiglio quello in zona Stazione Metro di Khreshchatyk. Appena usciti dall’uscita Khreshchatyk andate subito a destra lungo il perimetro della stazione, ve lo troverete di fronte. La cucina è varia, tradizionale, abbondante ed economica. Si mangia oserei dire molto bene.

Vi consiglio di provare, oltre all’intramontabile Borsch, anche le altre zuppette, il pane con aglio e aneto, le varie bevande fruttate e… lascio a voi il piacere di scoprire le sfumature dei gusti della cucina ucraina. Esempio?

Cibo ucraino
Cibo ucraino

Slava ukrayini

Volutamente in questi post sto trascurando il lato turistico del tour: muoversi a Kiev è tutt’altro che difficile. Non è mia intenzione fornire un vademecum sui sightseeings della città che potete trovare sulla prima guida.

La mia intenzione è trasmettere gli #ukrainianvibes, unici ed autentici, di una cultura, di una società di un posto spesso non considerato come meta turistica perchè considerato “terzo mondo” o “pericoloso”. L’Ucraina è una grande terra, ricca in storia e virtù, in leggende ed in sacrificio del passato. Kiev è una bomboniera che si mostra bella ed incommentabile ― diversa dalla periferia campestre che ebbi la fortuna di visitare alcuni anni fa, più lussosa (e lussuriosa), più metropoli.

Ma non per questo dimentica ciò che è stato e la sua storia.

Storia che si riflette sulla consuetudine tra i patriotici ucraini salutarsi:

Слава Україні!Slava Ukrayini!Glory to Ukraine!Gloria all’Ucraina!
Героям слава!Heroyam slava!Glory to the heroes!Gloria agli eroi!

Se non siete ancora stanchi e volete continuare il tour di Kiev, qui c’è il continuo.

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