Quattro giorni Budapest: cosa fare, dove andare e con chi (non) andare

Ep. 1

Avete qualche ora di scalo a Budapest e avete in mente di visitare la città? Oppure avete un week-end libero e volete esplorarla ma non sapete da dove partire?
In questo post troverete informazioni e suggerimenti su dove mangiare, cosa vedere, dove andare per permettervi di visitare la città nelle sue principali attrazioni nel giro di mezza giornata ― direttamente da un ex-studente Erasmus che è rimasto letteralmente innamorato da questa città, tanto da far innamorare anche i vari viaggiatori che ― con lui ― sono andati a visitarla di volta in volta.


Quando organizzerete il vostro viaggio a Budapest – assicuratevi di andarci senza francescoserusi o comunque senza nessuno che ci sia andato precedentemente in Erasmus. Il rischio che vi porti a vedere ogni minima insignificante cosa e vi faccia camminare come dei dannati (portandovi in giro a mo’ di cane al guinzaglio) – è concreto. Così è successo a me ed al mio compagno di viaggio, il buon @michelemich – tanto da ritrovarci a fare più di 26mila passi in poco meno di mezza giornata.

Al momento della pianificazione di questo post, ero indeciso se riassumere tutta l’esperienza in un unico post o dividerlo per rendere la lettura meno impegnativa e più rilassata ― aggiungendo qualche foto in più.
Budapest è davvero fotogenica e solo per questo meriterebbe.

Alla fine ― ho optato per un post a più episodi. Volevo scrivere qualcosa di diverso dal solito post di Budapest con le solite foto ed i soliti luoghi e per questo ― con l’aiuto di @francescoserusi che ha vissuto da studente 6 mesi del suo percorso accademico a Budapest ― scriveremo un post a quattro mani, con l’entusiasmo e con gli occhi di un ex-erasmus.

Budapest nacque ufficialmente nel 1873 dall’unione delle città storiche di Buda e Óbuda, ubicate ad ovest del Danubio, con l’abitato di Pest, situato sulla riva opposta del fiume e anch’esso di antiche origini; fino al 1918 fu una delle due capitali dell’Impero austro-ungarico, dissoltosi al termine della prima guerra mondiale

via Wikipedia

La partenza

Mi sveglio senza sveglia.
Guardo l’orario nel telefono. 5.47. Ho ancora 10 minuti di sonno ― penso. Mi giro.
Poco dopo decido di alzarmi. E meno male ― visto che la sera prima non avevo posizionato correttamente il telefono sulla basetta wireless e la batteria segnava pericolosamente 4%.
Mi lavo, mi asciugo, mi vesto ed esco.
Alla solita stazione, attendo con ansia il treno delle 6.53. Che tarda. Quando già si concretizzavano piano B e C per eventuali scenari apocalittici, eccolo che compare in lontananza.

Mi piace vedere l’alba farsi giorno, e queste occasioni mi gratificano. Il mattino ha davvero l’oro in bocca?

In aeroporto ― Francesco è in ritardo. Guardo su Telegram: ultimo accesso 5.21. ‘‘Forse si é svegliato’’ ― penso tra di me.

Al gate prima dei controlli di sicurezza una coppia timida bisbiglia parole inglesi. Come passo, rubo qualche parola. Mi emoziono: ‘‘dagli aeroporti non partono persone, partono sogni’’, scrivevo anni fa nel mio ‘‘Diario di uno studente erasmus a Vilnius’’.
E forse avevo proprio ragione.

Francesco arriva con calma ― ed in aeroporto trovo @luca_traveler

L’arrivo ed il pranzo

Dall’aeroporto alla city

Servitevi del bus 100E che dall’aeroporto vi porterà in mezz’ora a Deák Ferenc ― autentica stazione crocevia della città dove si intersecano la Linea Gialla, la Linea Rossa e la Linea Blu (3 delle 4 linee della metro) e dalla quale potete raggiungere qualsiasi destinazione in città, in Ungheria, in Europa.

Nel nostro caso però la prima tappa non è rappresentata dall’hotel ma, essendo ora di pranzo, decidiamo di fare pausa per mangiare.

Sono forse uno dei pochi esseri umani che, al posto di mangiare gulash, si fionda dal tibetano.

L’ambiente è carino, particolare. Viene quasi voglia di prenotare il prossimo viaggio in Tibet.

Per il pranzo opto per Chili Tibetano, autentica carne di Yak in straccetti sottili serviti cotti in pentola con cipolla, pomodori, peperoni verdi e fagioli neri, senza dimenticare un mix di spezie che rendono particolare ed irripetibile il suo gusto. Decido di accompagnarlo con del riso basmati in bianco e per smorzare la piccantezza del piatto. Il proprietario (nonchè chef) del locale suggerisce di accompagnarlo con dello yogurt salato come bevanda.

Ottimo yogurt salato
Ottimo yogurt salato

Impigriti dal pranzo, andiamo in ostello. Nemmeno il tempo di poggiare lo zaino che siamo di nuovo fuori, a camminare.

Spostarsi a Budapest: la metro

Il single ticket valido per tutti i mezzi di trasporto pubblici urbani costa 350HUF (~1.05€) ― oppure 3000HUF (~8.90€) per 10 single ticket; se siete fino a 5 persone che viaggiano assieme potrete beneficiare del 24-Hours Group Travel Card al prezzo di 3000HUF come specificato sul sito ufficiale dell’azienda trasporti (disponibile anche in lingua inglese).

La struttura ed i colori son gli stessi visti prima a Tbilisi poi a Kiev.

Alcune stazioni della metro però, spiccano per arte ed originalità. In seguito ad un recente restauro le stazioni della Linea Gialla in direzione Terme Széchényi sono state rinnovate mantenendo lo stile tipico del tempo.

Ma non chiamatela semplicemente Linea Gialla o M1: la M1 è anche chiamata Millenniumi Földalatti Vasút ed è la metropolitana del millennio, inaugurata da Francesco Giuseppe e costruita per il millennio dell’impero nonchè prima metropolitana dell’Europa Continentale (esclusa quindi la Gran Bretagna).

Per millennio si intende il millesimo anniversario della “conquista della Patria” da parte dei Magiari ― costruita nel 1986 ― ed è stata dichiarata patrimonio dell’UNESCO nel 2002

Ecco la mappa completa di tutte le fermate:

Mappa della metro di Budapest
Mappa della metro di Budapest

Da questo momento è un trotterellare da una parte all’altra.

Budapest in un giorno

Da Deak Ferenc Tér prendiamo la metro ed arriviamo a Corvin-negyed. Qui troverete un piccolo centro commerciale (se confrontato con gli altri), un cinema (sempre che capiate l’ungherese) ed una banca in cui prelevare i primi fiorini (fino ad ora siamo stati mantenuti dal buon @michelemich ).

Qui troverete anche un Decathlon in caso abbiate bisogno di fare acquisti contingenti al meteo in caso (come me) abbiate sbagliato a fare la valigia.

La principessa Sissi

Posizione su Google Maps qui.

Prendiamo una strada a caso verso il Danubio e ci imbattiamo nella statua di Sissi.

I murales

Budapest offre numerosissimi murales sparsi per tutta la città. Alcuni mi sono piaciuti parecchio ― tanto da immortalarli; come questo che ritrae l’impresa della grande Ungheria del CT Gusztáv Sebes.

In quell’epoca il calcio, essendo stato inventato dagli inglesi, questi ultimi ritenevano superiori a chiunque altro osasse praticarlo; il calcio all’epoca era ancora agli albori e ben diverso da ciò che è adesso.

Per tal motivo l’Inghilterra rifuggiva da qualsiasi confronto con le altre nazioni. Ma sconfiggere l’Ungheria ― fresca campione olimpica ed imbattuta da 24 incontri ― e dimostrare ulteriormente la propria superiorità era boccone troppo ghiotto per essere lasciato nel piatto.

Si organizzò così una gara amichevole il 25 novembre 1953 che vide contrapposto l’obsoleto sistema di gioco inglese con un frizzante e moderno gioco magiaro.
La partita fu una completa disfatta per gli inglesi che persero nella propria terra per la seconda volta nella storia al cospetto di una formazione guidata dall’eroe nazionale ungherese Ferenc Puskas.

Verso il Danubio

Ci orientiamo a naso e decidiamo di dirigerci verso l’eterno Danubio.

La temperatura esterna è fresca, ed anche se al momento del viaggio mancava ancora qualche mese a Natale, l’atmosfera era già in mood natalizio con il luccichio di tante lampade colorate nei chioschi come in una promenade fatta di bancarelle.

Camminare è piacevole, e Budapest offre numerosissimi scorci artistici ― tra i tetti delle case ed il cielo.

Il Ponte delle Catene

Posizione su Google Maps qui.

Tappa clou della nostra passeggiata per le vie di Budapest ― nonchè icona stessa della città.

Finalmente arriviamo a destinazione: di fronte a noi il Danubio.

E’ il ponte più vecchio e indubbiamente anche il più noto di Budapest. Per collegare le due parti della città è stata scelta la soluzione di un ponte sospeso la cui campata centrale, compresa tra due piloni, era all’epoca tra le maggiori al mondo (202m di lunghezza). Il ponte è decorato all’entrata da statue di leoni, sculture che, a dispetto della tradizione, rappresentano il re degli animali senza lingua. Il traffico scorre sotto i due archi/piloni di impianto neoclassico, mentre i marciapiedi, presso i due piloni, passano dalla parte esterna degli archi appoggiandosi su mensole. Si trasforma in zona pedonale nei giorni festivi

via Wikipedia

Peccato per il cielo cupo che non rende giustizia alla maestosità ed imponenza del ponte. Ci torneremo qualche giorno dopo ― in giro con un e-scooter ― in una giornata soleggiata (incredibile come l’autunno a Budapest possa regalare giornate fredde e cupe alternate a giornate calde e soleggiate)

Sullo sfondo il Castello di Buda.

Ma è ancora una volta il basso ad offrire scorci curiosi e goderecci:

Verso il Bastione dei Pescatori

Posizione su Google Maps qui.

Sulla mappa sembrava molto più vicino ― pur non essendolo.

Attraversiamo il ponte, tiriamo a destra ed iniziamo a salire lungo la collina.

Lungo la salita troverete varie rampe di scale che da via Hunyadi Jànos vi permetteranno di accedere alla sommità del Bastione.

Arrampicatevi lungo altre scale e finalmente arriverete sulla vetta, rappresentata dal piazzale della Chiesa di Mattia.

Per salire lungo le mura del bastione, nella passeggiata, dovrete passare attraverso dei tornelli posti all’ingresso delle scalette.
L’ingresso sulla cinta superiore è a pagamento. Ma, se sarete così sfortunati da recarvi in una giornata uggiosa e grigia come quella in cui son capitato io, troverete il tornello aperto e non dovrete pagare l’ingresso (1000HUF, ~2.95€)

Dalla passeggiata lungo la cinta potrete scorgere i migliori scorci di Budapest, quelli che si vedono spesso o nelle cartoline o nei libri di viaggio.
Spendete qui più tempo che potete perchè ne varrà assolutamente la pena: a seconda di dove siete e cosa guarderete, Budapest si mostrerà continuamente diversa.

In lontananza si riconosce il Parlamento.

Landscape di Budapest dal Bastione dei Pescatori

Il Parlamento

Posizione su Google Maps qui.

Il Bastione offre una veduta privilegiata sul famosissimo Parlamendo di Budapest.

Basterà trattenervi poco oltre il tramonto per vederlo trasformarsi in questo e con una lente abbastanza potente potrete andare a studiarne la struttura, le sue ombre, le sue guglie ed il suo aspetto austero.

E’ ormai tardi, ma il nostro tour de force della città non è ancora finito.

Non è ancora ora di cena e il pasto tibetano è stato semplice ma abbondante: ci ha dato la grinta per affrontare il tour de force di Budapest senza particolari problemi.
Sarebbe stato altrimenti interessante tentare la cena nel ristorante al di sotto della passeggiata del Bastione, con vista romantica su Budapest, sul Danubio e sul palazzo del Parlamento.

La fontana magica

Posizione su Google Maps qui.

Scendiamo dal parlamento e ci incamminiamo seguendo la sponda Ovest del Danubio, verso Nord.

Sull’isola di Margherita, non lontano dal Bastione (circa 30’ di camminata lenta), potrete ammirare la fontana magica danzante. Un ponte vi permetterà di arrivarci con facilità.

Accomodatevi in una delle tante sedie di fronte alla fontana e gustatevi lo spettacolo.

Qui un brevissimo video della fontana in azione:

Fontana magica
Fontana magica

Bud Spencer

Posizione su Google Maps qui.

Dopo aver girato praticamente tutta Budapest ed avete solo voglia di tornare in hotel, fare una doccia calda ed eclissarvi. Ma siete sicuri di non voler vedere la statua di Carlo Pedersoli in arte Bud Spencer?

Carlo Pedersoli ― in arte Bud Spencer
Carlo Pedersoli ― in arte Bud Spencer

Le palle del cavallo

Posizione su Google Maps qui.

Poco dietro il Bastione dei Pescatori e la Chiesa di Mattia troverete uno dei tanti portafortuna da cui chiunque visiti Budapest dovrebbe passare: la statua del Cavaliere a Cavallo (Statue of Mounted András Hadik) a cui i turisti toccano… i testicoli come portafortuna.

Non è una vera e propria attrazione, ma non è il caso di rischiare e tornare a casa senza aver strofinato bene le mani su dette parti.


In poco meno di mezza giornata abbiamo girato la maggior parte dei sightseeings che Budapest ha da offrire.

Curioso di sapere cosa potresti fare nei restanti tre giorni a disposizione? Continua a leggere il prossimo post per scoprire come impegnare i giorni successivi.


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