I fatti avvenuti e narrati in questo post sono avvenuti tra 26 ed il 27 Maggio del 2023 e sono stati poi raccolti nei mesi successivi.
Mancavano però i documenti fotografici che dovevano essere organizzati e processati. — Per questo motivo trovano pubblicazione solo in questi tempi.
Sempre più ad Est. Vilnius, originariamente “colonna d’Ercole” personale d’Europa per quanto riguarda i trasporti terrestri, diventa solo una nuova tappa del viaggio. Ed è così che, forse per un colpo di testa, forse perchè non ci si accontenta mai e si vuole sempre di più, decidiamo di aggiungere Riga all’elenco delle capitali europee.
Non che non la conoscessimo, ma arrivati a Vilnius, non ci volevamo privare di fare una passeggiata per le vie estive della capitale lettone.
Vilnius-Riga 🛣️
Non ricordavamo però che di fatto l’autostrada “europea” intesa come arteria di traffico a velocità accettabile per grossi spostamenti si interrompesse, di fatto, ad Augostow o — solo negli ultimi anni — a Vilnius.
Quella stessa tratta l’avevamo fatta già più volte in passato con i bus della compagnia LuxExpress o Ecolines, ma senza mai apprezzare realmente le criticità di una strada con limiti di velocità stringeniti e numerosi autovelox. Ossequiosi dei limiti e timorosi degli autovelox veniamo più volte però superati da tir e auto.
La strada scorre serena, un po’ troppo lentamente, finchè non scorgiamo l’equivalente di una casa cantonale, con la pietra miliare di demarcazione internazionale; molto discreta, ma tanto bella quanto insignificante.
Il confine 🇱🇹—🇱🇻
Usciamo dall’auto per fare alcune foto, ed un clima quasi ostile ci accoglie; ben diverso da quello lasciato a Vilnius. Il vento come lame taglienti si insinua tra il nostro abbigliamento estivo; iniziamo a preoccuparsi per le temperature a cui stiamo andando incontro.
Nel frattempo il sole inizia la sua discesa verso l’orizzonte, e la terra lettone inizia a sfreddarsi. Decidiamo di velocizzarci per evitare di dover percorrere troppa strada al buio: in fondo sono strade che non conosciamo, e l’agguato e l’imprevvisto possono essere sempre dietro l’angolo.
Riga
Preventiviamo di trascorrere qui due notti, ovvero una giormata intera.
Non abbiamo grandi programmi, se non passeggiare. Non è anche questo lo spirito di un viaggio?
Arriviamo in hotel però che il tramonto è già trascorso da un po’ di tempo; il crepuscolo illumina ancora le vie, ma la giornata è decisamente già conclusa. Conclusa come le nostre speranze di trovare parcheggio.
Dove dormire
Anche questa volta optiamo per un hotel in centro, che inevitabilmente si porta dietro un grande problema: il parcheggio.
Optiamo per il Wellton Centrum Hotel, che sembrerebbe apparentemente essere dotato di parcheggio.
Arriviamo a Riga dopo le 22, ed i parcheggi dell’hotel (che in verità si appoggiava in modo molto comunitario ed affarista ad un parcheggio privato di fronte, a prezzi da strozzino) sono esauriti.
Scarichiamo l’auto e, anche se con un po’ di fame vista l’ora, non ci facciamo perdere d’animo.
Dove parcheggiare
Arriviamo all’hotel.
Dopo un’attenta analisi dei parcheggi della zona optiamo per lasciare l’auto in questo parcheggio che per 10€ ci permette di tenerla per due giorni; nel parcheggio dell’hotel ne avremo speso almeno il quadruplo.
Un po’ lontano e fuori mano, ma niente di irrisolvibile: siamo tornati in monopattino! 🛴
In alternativa è possibile anche tornare in bus o tram.
Come spostarsi
Monopattino 🛴
Ancora una volta l’app Bolt vi tornerà utile per noleggiare un monopattino.
La polizia locale non transige per l’uso irregolare del monopattino: veniamo affiancati e fermati da una pattuglia con sirene che ci invita a proseguire a piedi (in quel momento ci trovavamo in due a bordo dello stesso mezzo per non dover scaricare app 😥)
Mezzi pubblici 🚎
Tramite quest’app potrete acquistare il biglietto del mezzo pubblico che vi accingente a prendere, soprattutto ricordando che non tutte le fermate hanno una ticket machine nei paraggi e a brodo dei bus non si può pagare con carta.
L’app vi aiuterà anche a programmare il percorso per quella che è la vostra destinazione.
Maggiori informazioni sul sito ufficiale dei trasporti urbani.
In aggiunta segnalo come la fermata di Grēcinieku iela in cui ferma il *Tram 22 che vi può condurre in meno di 30 minuti in aeroporto ha a disposizione una vending ticket machine seppur non sempre funzionante, in base all’esperienza fatta.
Taxi 🚕
A meno di trasferte oltre la old town — non avrete un gran bisogno di taxi.
L’aeroporto si raggiunge in 30 minuti con un tram, in caso siate arrivati o ripartiate in aereo.
Cosa vedere
Ho già parlato ampiamente in passato di Riga.
Tuttavia, a causa anche il grande freddo e attratti da mercatini locali natalizzi — non ci eravamo cimentati nella visita della restante parte della old town.
Questa volta invece, considerato il clima mite e piacevole, ci affidiamo ad un free walking tour.
Già nel rigido inverno del 2016 mi ero affidato ad un walking tour, ed in quell’occasione avevo conosciuto Toms. Ritrovarlo a distanza di così tanti anni, con la sua grinta e voglia di spiegarti Riga in ogni singolo dettaglio è stato un bellissimo regalo.
Ovviamente non mi ha riconosciuto, ma a fine tour sono andato a ripresentarmi.
Che piacere è stato!
Se passate da Riga vi consiglio caldamente i suoi tour: in poche ore vi farà fare il giro di tutta la Old Town.
Concludiamo il walking tour con Thoms ad orario perfetto per fare aperitivo; optiamo quindi per una tradizionalissima birra (locale) e pane fritto.
Qualcosa però va storto e, forse la stanchezza, forse l’alcolosità della birra, forse la pesantezza del pane fritto e…
Invece di dirigerci a pranzo ci dirigiamo in hotel a riposare 😁
Ristorati e riposati decidiamo di approfittare del pomeriggio e ci facciamo una passeggiata.
L’Old Town come detto già in altre occassioni non è grandissima e tutto è a walking distance.
Già in passato, ma in autunno inoltrato — ero salito sul campanile della chiesa di S. Giovanni (St. John’s church); in occasione dell’estate il campanile permetteva la visita ben oltre le 17 — orario di chiusura canonica.
Per questo motivo decidiamo di salire (ma questa è un’altra storia di cui parlerò meglio più tardi).
La Casa delle Teste è l’edificio più importante e si trova nella Piazza del Municipio. Il nome è legato al fatto che ospitava al confraternita di mercanti e commercianti riconoscibili per gli abiti ed i capelli neri.
A loro probabilmente si deve la realizzazione del primo albero di Natale: in una notte gelida presi dai fumi dell’alcol addobarono un albero, lo posizionarono nel centro della piazza e gli diedero fuoco.
Sul suolo del piazzale è riconoscibile la placca commemorativa, ma per questi dettagli vi rimando al precedente post di Riga.
Dal centro ci spostiamo per le vie ed ammirando gli scorci che la città vecchia ci offre.
Non so se ai bambini moderni si racconti ancora la storia dei musicanti di Brema, ma questa statua mi ha rievocato momenti della mia infanzia.
Si trova dietro la chiesa di San Pietro, nel centro storico; pare fosse il regalo della città di Brema a Riga.
La statua raffigura i protagonisti della favola dei fratelli Grimm; toccare il muso dell’asino si dice porti addirittura fortuna! Assicura la possibilità di tornare a Riga: per quel che mi riguarda posso assicurarvi che ha funzionato.
La porta Svedese è l’unica delle otto porte delle antiche mura di Riga che rimane ancora in piedi; è stata costruita dentro una casa!
Esistono varie legende su questa porta.
La più curiosa narra di un commerciante locale che, per non pagare i dazzi doganali, potessi agilmente introdurre all’interno delle mura prodotti e merci provenienti dall’esterno.
Il leone rappresenterebbe la monarchia svedese. Dalla parte esterna delle mura il leone ha la porta chiusa; dalla parte interna il leone stringe un anello tra i denti.
Durante uno dei tour precedenti ci è stato spiegato la ragione, che al momento della stesura di questo blog mi sfugge; se qualcuno dei lettori, più esperto, lo sapesse — mi farebbe piacere mi scrivesse così che possa aggiungere questo dettaglio — apparentemente insignificante ma sicuramente ricco di significato.
L’old town è un micro-cosmo: non faticherete a trovare un luogo a voi congeniale in cui poter mangiare o anche solo fermarvi per apprezzare il tempo che passa, con le persone, nelle vie.
La biblioteca nazionale
Posizione su Google Maps qui.
Al di là del fiume Daugava e dell’Akmas tiltas si trova la Biblioteca nazionale lettone.
Vale la pena visitarla, e questa era la nostra idea, se non fosse stata chiusa al pubblico causa festa nazionale.
Il campanile della Chiesa di St. John (Giovanni)
Posizione su Google Maps qui.
La sua cupola in bronzo vi terrà compagnia ovunque vi troviate, a Riga.
Normalmente è visitabile in orari diurni e fino al primo pomeriggio, ma per le notti bianche l’orario viene prolungato fino alle 22! Quale migliore, occasione, dunque per ammirare il tramonto da una vista privilegiata?
Questa era la nostra idea, se non fosse che siamo stati brutalmente cacciati dopo appena 20 minuti poichè, a dire del ragazzo, non eravamo autorizzati ad eseguire timelapse del tramonto (indicazione assolutamente non contenuta nel Regolamento sottoscritto implicitamente al momento dell’acquisto del biglietto, ed esposto nel ticket office).
Dopo alcuni minuti di discussione frivole, compreso l’inutilità di star a discutere e la poca voglia di farlo, ci avviamo verso l’ascensore e chiediamo il rimborso del biglietto nell’ufficio all’ingresso, che ci viene corrisposto interamente.
La visita sulla cupola è comunque consigliata, a prescindere che si tratti di estate o inverno, perchè il panorama sarà completamente diverso e sempre magico.
Il tramonto dall’Akmes tiltas
Sfumato il sogno di attendere il tramonto dalla sommità del campanile andiamo alla ricerca di una nuova location.
Non tardiamo nella ricerca e la troviamo nel mezzo del lunghissimo Ponte di Akmes — anche conosciuto con il nome locale di Akmes tiltas — che suona decisamente meglio.
Il resto è in questo timelapse:
Il colpo di testa
Con la nostra ultima notte a Riga contiamo già sette notti trascorse fuori casa; è tempo di bilanci ma soprattutto di programmare il viaggio di ritorno.
L’idea di ripercorrere lo stesso itinerario a ritroso è viva e ragionevole: in pochi giorni potremmo nuovamente essere in Italia, peraltro su una strada che già conosciamo e con punti di appoggio già programmati.
Però…avviene l’improbabile: decidiamo di tornare in Italia attraverso la Germania tramite traghetto da Klaipeda passando però per la Svezia.
Parlerò per bene delle modalità e dell’itinerario nel prossimo pos; quel che importa ora ai fini narrativi è che ci lasciamo Riga alle spalle con Klaipeda come nuova destinazione.
E per farlo attraversiamo numerosi paesi lettoni, anonimi ai nostri occhi, ma familiari e rifugio sicuri per molte altre persone.
La via del ritorno
Ci lasciamo Riga alle spalle e decidiamo, nell’itinerario verso Klaipeda, di toccare quanti più hotspot possibili.
Il primo è Jurmala.
Jurmala 🌊
La spiaggia della capitale, a pochi km, dotata non solo di collegamento diretto ma anche di servizi. L’ingresso al territorio è garantito da una strada a 2 corsie per senso di marcia che in prossimità di Jurmala verrà interrotta da un casello in cui dovrete pagare l’accesso per poter aprire la sbarra ed entrare nel territorio di Jurmala.
Passato il casello una enorme scritta ci da il benvenuto alla località turistica lettone per eccellenza, meta delle vacanze estive.
Rimaniamo ancora una volta delusi dalla spiaggia, dalla sabbia, dal colore dell’acqua. L’acqua del mare è più dolce della nostra del Mediterraneo.
Molto bello invece l’ambiente nel complesso, con case di legno variamente pitturate, curate, sventolanti il vessillo della Repubblica di Latvia.
Skrunda-2 ⛔
Questo paese è nella mia to be visited list da quasi dieci anni.
Vecchio paese disabitato di epoca sovietica, abbandonato in seguito allo spopolamento della regione secondario anche a motivi economici, era fino a qualche anno fa visitabile seppur illegalmente perchè recintato.
Una sorta di Chernobyl europea ma senza il pericolo di radiazioni nonchè meta di turismo di tutti gli amanti di urbex.
Invece, nel frattempo, è accaduto l’irreversibile.
Il paese è diventato postazione di una base militare lettone e non solo non è più visitabile ma è addirittura vietato l’avvicinamento.
Grossi cartelli avvertono del divieto, da noi rispettato.
Nel mentre che mi accingevo a fare due foto all’ambiente circostante capita però un evento che ci desta profonda preoccupazione e turbamento: un militare in età avanzata si avvicina con un quad e ci invita — credo — ad andarcene. A nulla valgono le scuse; gira con sospetto attorno all’auto e ne prende il numero di targa.
Non arriverà mai alcuna contravvenzione, anche perchè obiettivamente non ci sarebbe stato motivo; sicuramente la targa è servito a titolo di controllo.
La legge che non ammette ignoranza
Arriviamo a Klaipeda alle 16 del pomeriggio di Domenica 28 Maggio e ci fermiamo presso la Lidl locale. L’obiettivo: acquistare qualche vodka e liquore locale.
All’interno, la doccia fredda: la legge lituana vieta la vendita di alcolici oltre le 15 della domenica.