Ci sono viaggi in cui non tutti gli spostamenti sono “semplici e lineari”, ma ― un po’ inconsciamente ― decidi comunque di rischiare ed aggiungere emozioni alle emozioni.
A volte va bene, a volte no.
Le mattine di fine Settembre ― a Mestia ― son sempre fredde.
Il programma della giornata è spostarsi da Mestia a Batumi tramite maršrutka. Troverete varie rivendite di ticket per le principali città georgiane a Mestia, con prezzi più o meno uguali.
Nel nostro caso ― il biglietto Mestia-Batumi è costato 30Lari a testa acquistato il giorno prima nella rivendita esattamente accanto al Tourist point con partenza alle 8 dell’indomani. In altre rivendite ci è stato detto che ci sono partenze anche nel primo pomeriggio ma non volendo rischiare ci siamo affidati alla rivendita più vicina al nostro alloggio.
La maršrutka
Per chi non avesse mai preso o non sapesse cosa sia una maršrutka, ecco una descrizione più che completa presa direttamente da Wikipedia:
(…) è un mezzo di trasporto molto comune e diffuso in vari paesi dell’Europa orientale, come Russia, Lettonia, Lituania, Bulgaria e Ucraina, nonché nelle ex repubbliche sovietiche come l’Uzbekistan.
Si tratta di un servizio privato di taxi collettivo svolto da piccoli bus (normalmente Mercedes Sprinter e GAZ “Gazelle”) tipicamente di colore giallo (ma non necessariamente) che svolgono servizio su un determinato percorso (appunto dal russo “maršrut” significa tragitto) e che si affianca al regolare servizio di autobus di linea nelle grandi città.
(…)
Tali veicoli, normalmente omologati per 9 persone sono spesso modificati al fine di poter contenere 14 passeggeri.da Wikipedia
Non è raro che ci sia musica di sottofondo durante il viaggio e ci sia un’ambiente piuttosto informale ed amichevole tra gli occupanti.
Si tratta spesso di Mercedes Sprinter o Ford Transit a cui viene resa automatica (in modo artigianale) l’apertura del portellone per permettere una più facile discesa e salita dei passeggeri.
Essendo trasporti privati ― il prezzo del biglietto viene pagato direttamente all’autista ― ed è a sua discrezione caricare quante più persone possibili a discapito del comfort di viaggio.
Si parte!
Che dio ce la mandi buona.
In previsione della lunga traversata tra le curve del Caucaso ― colazione leggera a base di qualche biscotto e xamamina. Ed alle 8 siamo già a bordo ― a velocità discutibili in una strada tutto fuorchè sicura ed a velocità illegali ― in mezzo alle curve immerse nella nebbia mattutina, pioggia a tratti insistente, alle mucche ed altri animali, in cui non son mancati sorpassi improponibili in prossimità di curve.
Ma i georgiani alla guida son così, spontanei.
La marshrutka presa ha come destinazione finale Kutaisi; il cambio per Batumi ― ci viene detto -sarà metà strada…🤨
La prima fermata viene effettuata nel mezzo del nulla. 20 minuti per sgranchirsi le gambe ed eventualmente servirsi della toilette (che è rappresentata da un caseggiato in legno sopraelevato, con dei separè sempre in legno, ed in cui il WC è rappresentato da un foro nel terreno attraverso cui si può scorgere una rigogliosa vegetazione frammista ad escrementi).
Se siete diretti anche voi a Batumi, il driver vi chiederà di cambiare mezzo.
Intorno alle 12 arriviamo a Zugdidi. Qui ci viene chiesto di cambiare nuovamente mezzo.
Lo spazio vitale ― per i più alti di 1.60mt ― inizia a diventare poco.
Intorno alle 14 - dopo 6 ore di viaggio mistico e sacrificato ― arriviamo a Batumi.
Curiosità: la guida in Georgia
L’ultimo giorno di viaggio abbiam noleggiato una vettura con driver privato per far visita al Canyon ed alle cave di Prometeo nei pressi di Kutaisi ed ho potuto scambiare quattro chiacchiere col simpaticissimo driver (condividerò il modo per contattarlo a tempo debito 😁).
Sparse per le strade georgiane si trovano delle macchine incidentate posizionate su un piediastallo in modo da essere viste da lontano ed hanno lo scopo di sensibilizzare durante la guida per una guida sicura.La Georgia è una nazione di transito per merci e persone, ed una grande fetta della popolazione svolge il lavoro di driver.
L’autista ha aggiunto che ogni anno quasi il 10% degli automobilisti perde la vita durante la guida in sorpassi azzardati o in seguito a condotta poco accorta.Nel day #1 nel video del viaggio tra l’aeroporto e la guesthouse si notano numerosissime auto a bordo strada verosimilmente incidentate. Altro non erano che carrozzieri e meccanici.
Ma le auto coinvolte in incidenti non sono le uniche che necessitano di manutenzione. In Georgia ― come scritto nel day #3 ― c’è anche un florido mercato di import di auto giapponesi ― incidentate o di seconda mano ― che necessitano anche loro di manodopera!
Batumi
Il tempo ― a Batumi ― è più gradevole, più mite, più solare, più gioviale ma anche meno fiabesco rispetto all’atmosfera natalizia di Mestia.
Cerchiamo un wifi nei pressi della stazione delle marshrutke, e con l’app maxim chiamiamo un taxi. Pochi lari e siamo all’hotel (Irise hotel) ― in assoluto uno dei peggiori in cui abbiamo soggiornato in Georgia: vecchio, senza luci, con il wc ed il lavabo rotto, con una doccia che a dir sudicia è un complimento. Tutto ciò in totale contrasto con le recensioni generali dell’hotel ― che lo vedevano ben quotato.
Sicuramente siamo stati sfortunati noi, ma tant’è, l’esperienza non è stata delle migliori.
Sconsigliatissimo!
Batumi invece è davvero graziosa! Si respira aria di mare, la gente è dinamica, irruente, incalzante.
Decidiamo di recarsi a pranzo in un ristorante il cui nome è tutto un’anticipazione: Heart of Batumi.
Consigliatissimo!
Cibo buono, camerieri cordiali, location simpatica nel centro di Batumi.
Finiamo di mangiare che ormai il pomeriggio è iniziato da un pezzo, e decidiamo di andare verso il lungo mare.
Lungomare
La maggior parte delle attrattive di Batumi son collocate nel lungomare. Vi basterà dunque farvi una (lunga) camminata seguendo la passeggiata e vedrete la Batumi turistica, quella più curiosa.
Ed il lungomare è davvero curioso! La varietà di strutture ed attrattive presenti vi darà l’idea che “mettiamo tante cose diverse vicine, qualcosa che piacerà ci sarà per forza”. Ed infatti il lungomare, per quanto carino, non ha davvero senso estetico ed artistico. E’ un accozzaglia di elementi ― belli sicuramente ― ma disposti e collocati senza particolare nesso logico.
Per giungere alla spiaggia dal ristorante abbiamo attraversato un giardino davvero carino, curato ed ordinato. Tanti bambini che giocavano, tante famiglie, tanti anziani che piuttosto che stare a casa si riuniscono in una panchina di questo meraviglioso giardino.
Sembra quasi di essere nella mia Cagliari ― mentre passeggio con le mani in tasca nel lungomare. Però ― a differenza del Poetto ― gli stabilimenti sono molti meno, e non precludono la visuale del mar Nero.
Se mi chiedessero di descrivere Batumi, forse la descriverei come la città dell’amore. E’ passionale, è piena di rappresentazioni sentimentali, è davvero sentimentale ❤️
E alla fine non ho resistito…ho preso carta e penna, scritto il cartello ― e ho bagnato i piedi (nella mia personalissima #worldseachallange) nel mar Nero.
E ― sempre come da rito ― ho immerso ed assaggiato un dito di mare, per capire se fosse salato, che tipo d’acqua fosse, se avesse qualche storia da raccontare.
Son cose che solo chi vive a stretto contatto col mare riesce a capire 😁
Ma la fiaba viene presto interrotta da qualche goccia d’acqua. Per fortuna niente che ci impedisca di continuare verso la destinazione finale: Ali e Nino!
E quindi camminiamo…e la gente si fa sempre più numerosa.
Ali e Nino
Chi erano?
A differenza delle tragedie tradizionali (come Romeo e Giulietta), a separare Ali e Nino è la prima guerra mondiale e non delle famiglie in lotta. Ali, un azero musulmano, si innamora di una principessa georgiana, Nino, ma purtroppo, dopo che sono finalmente in grado di stare insieme, la guerra colpisce la sua casa e Ali muore. L’autore del romanzo è sconosciuto, accreditato con lo pseudonimo di Kurban Said. Nonostante le origini sconosciute, il titolo è diventato un classico della letteratura caucasica ed è considerato il romanzo nazionale dell’Azerbaigian.
cit. Lbreriamo
La marcia
Finchè arriviamo.
Eccoli.
Finalmente!
Son le 18.50, son fermi. Ci agitiamo. Pensiamo di essere arrivati in ritardo, ma dalle informazioni reperite in rete i due innamorati dovrebbero incontrarsi alle 19. Ma tutti i giorni? E a che ora partono ogni giorno?
Nel giro di pochi minuti però ― la gente si fa più densa, tutti a naso in su, tutti a guardare la loro lenta e romantica marcia. Il tempo si ferma, e loro iniziano lentamente ad avvicinarsi.
Si baciano.
Si attraversano.
E si riallontanano.
Un giorno d’attesa ― 24 ore ― per pochi secondi in cui si possono incontrare, baciare. Poi tutto torna come prima.
Lontani ma destinati a stare vicini.
Qui invece il video: emozionante.
Ad essere onesti e a voler fisolosofeggiare sul significato della statua, a spettacolo finito ― l’amaro in bocca è garantito ed è difficile da togliere…
Qualche minuto per riprendersi ― e si torna ad esplorare i paraggi.
Se desiderate acquistare qualche souvenir, il lungomare offre numerose bancarelle.
La funivia
La notte inizia a farsi strada, e con essa la domanda: cosa rimane da fare?
La funivia, naturalmente!
E ci incamminiamo. Nel giro di 20 minuti (a piedi) siamo alla stazione di partenza.
Per 15Lari avrete la possibilità di salire e scendere dalla collina tramite la funivia.
Sottolineo salire e scendere perchè inizialmente ― forse per un errore di comunicazione ― ci era stato detto che valeva solo per una corsa.
Inaugurata nell’Agosto del 2013 ― essa consta di 7 torri di sostegno, 20 cabine che viaggiano ad una velocità massima di 5m/s per un totale di 2,6km. Da sopra, vi sembrerà un viaggio infinito.
In cima troverete un ristorante (guardando le recensioni su Maps non eccessivamente ben votato…). Decidiamo quindi di non mangiare e fare solo qualche foto.
Verso le 21, la fame inizia a farsi di nuovo presente. Decidiamo di chiamare un taxi ― per accorciare i tempi verso il ristorante. Lo chiamiamo ed aspettiamo 20 minuti, seguendo l’auto nella mappa. Arrivare in cima dev’essere tutt’altro che semplice!
Dopo vari tentativi di strade sbagliate, l’autista che abbiamo aspettato per più di 20 minuti decide di cancellare la corsa!
Ce ne facciamo una ragione: scendiamo nuovamente con la funivia, e a piedi una breve passeggiata fino al ristorante in cui a pranzo ci eravamo trovati estremamente bene.
Se solo penso che a Batumi non ci volevo nemmeno venire…niente di più sbagliato!
Batumi merita almeno una passeggiata serale. Non riuscirete a vedere tutto tutto, ma sarà sufficiente a darvi un’idea di come questa città viva e sia organizzata.
Consigliata.
Qui finisce il mio day #4 in Georgia.
Nel day #5: l’arrivo a Tbilisi e i preparativi per la partenza sul night train in direzione Baku.
Se vuoi leggere dei preparativi del viaggio puoi farlo su questo post.
Puoi invece leggere il day #3 qui.