Verrete probabilmente svegliati dalle prime luci dell’alba, ma nessuno vi impedirà alle 6.10 di girarvi dall’altra parte e riprendere sonno.
A meno che non abbiate una mascherina per gli occhi per dormire ― in quel caso non avrete problemi.
Vi perderete però la magia di essere svegliati alle prime luci dell’alba, su un treno vecchio di 40 anni, che mentre passeggia senza fretta verso Baku racconta antiche leggende.
Se invece siete appassionati di sunrise (come il sottoscritto), vi gusterete il lungo e lento sorgere del sole sull’arida e polverosa pianura azera in compagnia di un tè caldo e dei biscotti offerti gentilmente dagli amici del letto opposto al nostro.
Volete mettere la magia di vedere l’alba da un treno in movimento?
Quel che vedrete sarà un ambiente naturale completamente diverso rispetto a quello cui eravate abituati in Georgia, ricco in verde, alberi e cespugli rigogliosi.
Qui il colore predominante è il grigio sabbia, e l’ambiente e le costruzioni si intonano con varie sfumature di grigio al contesto.
Da appassionato delle regioni del Turkestan ― vedere di persona certi paesaggi è come vivere un sogno, In verità il mio sogno sarebbe attraversarle in macchina in un futuro Mongol Rally ― ma anche l’esperienza in treno ha tutto un suo fascino oltre ad essere meno traumatica.
Gli ultimi momenti del viaggio sono i più lunghi, i più carichi di impaziente curiosità per il susseguirsi di paesaggi dal finestrino del treno sempre più urbani.
In lontananza invece ― sulle colline ― tante piccole trivelle di petrolio estraggono prezioso greggio.
Alle 8.50 (se non 9) circa sarete nella modernissima e lussuosa stazione di Baku. Prelevate alcuni Monat azeri dall’ATM sulla sinistra appena entrati nella stazione ed acquistate qualcosa nei negozi al piano di sotto, cercando di farvi cambiare le banconote in monete affinchè poi nelle macchinette della metro 28 May possiate inserirle per l’acquisto del biglietto (1.30AZN). Se cercherete di cambiare banconote nei negozi antistanti rischiate di perdere tempo inutilmente: non troverete nessuno che vi cambierà banconote in monete (almeno – questa è stata la mia esperienza).
Prima di uscire dalla stazione però non dimenticate di acquistare i biglietti del ritorno!
Scendiamo giù, in biglietteria e chiediamo due letti in prima classe (57.10 AZN, ~31€). Ok l’esperienza in III classe, tutto molto bello e piacevole però al ritorno decidiamo di coccolarci con una prima classe…**salvo scoprire che non c’erano più letti disponibili per il giorno dopo.
**La ragazza ci chiede se avessimo preferito due letti in II classe (33.61 AZN, ~18€), ma ― con sua immensa sorpresa ― le rispondiamo che avremo preso due letti in terza classe (22.93 AZN, ~12€) 😃
L’idea di stare con due sconosciuti in pochi metriquadri è comunque meno piacevole che stare con altre 50 persone in un vagone open space.
Rassegnati acquistiamo i biglietti ed usciamo verso la Metro.
Inizia ora ufficialmente il nostro tour de force di 36 ore in Azerbaijan!
La Metro
La metro a Baku è diversa. Si vede che è di concezione differente. Anche l’odore all’interno è diverso. Ma soprattutto è nuova!
Il nostro hotel era il Baku City Hotel – esattamente di fronte all’hard rock caffè di Baku. Ci aspettavamo una città piccola e pericolosa ed abbiamo preferito cercare qualcosa in centro seppur più costoso della media…col senno di poi, la location era eccellente – ma avremo potuto risparmiare qualcosa spostandoci di pochi metri.
Dalla stazione 28 Maggio a Icherisheher– e poi a piedi attraverso le vecchie mura della città di Baku che delimitano la old town – in cui si può accedere mediante pochi gate.
Baku Old Town
Camminiamo e respiriamo un’aria che sa di Turchia, senza capirne però il motivo (ci verrà poi chiarito dalla guida del tour del giorno successivo che loro si sentono in tutto e per tutto turchi, per cultura lingua ed usanze).
Arriviamo all’hotel, lasciamo le valigie nella hall (è troppo presto per il check-in), ed usciamo a fare una passeggiata per cercare il ristorante che ci avrebbe sfamato nell’imminente pranzo.
Bastano pochi passi per capire che Baku ha un’anima diversa dalle città finora viste. E’ più dinamica, è più benestante, ostenta ricchezza e benessere ad ogni angolo.
Le strade sono larghe, piene di macchine strombazzanti, ci sono uffici, grandi brand, ristoranti e locali ad ogni angolo.
Ci incamminiamo verso il mare, attraversiamo un giardino curato nei minimi dettagli (ricorda quello di Batumi), ed arriviamo sulle rive del Mar Caspio.
Ma soprattutto una cosa che ho apprezzato moltissimo a Batumi prima e Baku dopo è la presenza di queste scacchiere giganti che fungono da centro di aggregazione. Da appassionato di scacchi non posso che lodare certi intrattenimenti pubblici in cui giovani e meno giovani condividono una passione, in cui si hanno rapporti sociali ed umani ormai sempre più rari.
Rimango un po’ deluso invece dal Mar Caspio: non è un mare con spiaggia come visto a Batumi. E’ un lungomare fronte porto con acqua melmosa, stagnante e lurida. Tra le pietre della banchina scodinzolano indisturbati ratti dalla lunghezza notevole che difficilmente passano inosservati. Volevo bagnarmi almeno i piedi, ma il buon senso me l’ha impedito.
Alle nostre spalle invece si stagliano in un cielo celeste e limpido le famose Flame Towers.
Baku
Camminiamo un po’ senza meta e dal lungomare ci incamminiamo verso il mercato Taze Bazar.
I principali bazar di Baku sono due: uno è il Taze Bazar, l’altro è il Yasil Bazar.
I mercati son quei posti che visito sempre più che volentieri: si trovano specialità tipiche del luogo a prezzi non da turista e permette di farsi un’idea di come realmente vivono gli abitanti del posto.
Quel che troverete non varia eccessivamente da quanto visto, ad esempio, nel mercato di Kutaisi. Anche in Azerbaijan troverete qualcosa di simile ai churchkhela georgiani, con la differenza che troverete anche solo delle tavolette di gelatina aromatizzate esternamente con spezie locali (abbiamo provato quello allo zafferano e quello alle rose ma non mi ha appassionato particolarmente, molto più buone le churchkhela!)
Troverete frutta in barattolo oltre a varie verdure.
Il piano di sotto è invece destinato a vari stand di carni e pesce. Non ho foto decenti purtroppo ― ma le modalità di esposizione e la scarsa (per me) cura con cui veniva maneggiata la carne ed il pesce non passava di certo inosservata!
Il tempo vola – e torniamo verso l’hotel per il pranzo.
Il ristorante scelto per il pasto è a pochi metri dall’hotel: Dolma restaurant.
Pranziamo, facciamo il check-in in hotel, doccia e si esce di nuovo: torniamo nel lungomare.
Il mare ci richiama!
Foto di rito per la mia #worldseaschallange e siamo di nuovo operativi.
Da lì vediamo in lontananza i grattaceli tipici dello skyline di Baku (le Flame towers) e decidiamo di incamminarci.
Prendiamo la seggiovia (che sembra una giostra) – pochi monat ― e saliamo sul promontorio sulle note di Lady (hear me tonight).
**Avremmo voluto salire sulle tower, ma il giorno erano chiuse per un programma di manutenzione.
**Inizia a fare sera, siamo stanchi e decidiamo di incamminarci nuovamente in direzione dell’hotel.
Seguiamo il mare e ci lasciamo alle spalle il Four seasons hotel di Baku ― puntando verso la Torre della Vergine attraverso il cui gate si può entrare nella old town.
Sono le 20 circa.
Ma abbiamo ancora una missione da compiere: trovare un tour operator che il giorno dopo ci permetta di esplorare la penisola del Qobustan con i suoi hotspots.
Il tempo è tiranno e non solo dobbiamo trovare un’agenzia entro breve, ma l’orario di rientro del tour non deve superare le 19: alle 20.40 ci aspetta nuovamente il treno notturno di ritorno in Georgia.
Troviamo una ragazza che distribuisce volantini in prossimità della Torre della Vergine. Ci avviciniamo e ci spiega in cosa consiste il tour e ci invita nell’ufficio per formalizzare.
Ci era stato consigliato di prendere il pacchetto che ci ispirava più fiducia ma – essendo ormai tardi – decidiamo di fidarci in ogni caso ed anticipiamo 75 dei 150 AZN per due posti per il tour dell’indomani.
Usciti dopo aver firmato ― guardiamo le recensioni: poche recensioni positive (messe verosimilmente dagli amici o da loro stessi), le restanti più che negative. Ci rassegniamo con serenità: ormai i biglietti son pagati e comunque non abbiamo altre alternative…
L’agenzia è Shirvanshah Tourism e ve la sconsiglio caldamente in quando dei veri e propri disonesti.
Per sapere il motivo – seguite l’avventura del giorno successivo. Oppure leggete le varie recensioni disponibili su Google Maps o su TripAdvisor.
Andiamo a cena nello stesso ristorante di pranzo, beviamo una birra in quel fresco sabato di inizio Ottobre in quel di Baku – e torniamo in hotel.
Volete vedere un sabato di ottobre che aspetto ha a Baku?
Ecco qui il timelapse.
Qui finisce il mio day #6 in Georgia.
Nel day #7 gireremo la penisola del Qobustan con l’agenzia trovata la sera. Il tour sarà all’altezza delle aspettative? Riusciremo ad essere a Baku per le 20.40 per prendere il treno notturno e tornare in Georgia come da itinerario originario?
Se vuoi leggere dei preparativi del viaggio puoi farlo su questo post.
Puoi invece leggere il day #5 qui.
musica via