Le indicazioni fornite all’interno di questo post potrebbero non essere già più attuali al momento della pubblicazione, e si riferiscono alle informazioni raccolte in vista del viaggio avvenuto nella seconda metà di Giugno 2024.
In particolare per quel che riguarda gli spostamenti attraverso quelli che sono i checkpoint attualmente operanti, a causa delle sanzioni e della tensione crescente tra blocco europeo e blocco russo — potrebbero subire repentine modifiche, anche durante il vostro viaggio — come esempio chiusure improvvise dei checkpoint e riaperture il giorno dopo che potrebbero portarvi a dover modificare all’ultimo i programmi di viaggio — e per cui è necessaria non solo flessibilità temporale ma, soprattutto, mentale — per riorganizzare velocemente l’itinerario e programmare il prossimo step.
Una minima competenza linguistica di russo è consigliata, non solo per poter parlare con gli ubriachi (la maggior parte delle volte innocui, con cui vi troverete ad avere a che fare) ma anche per capire a grandi linee — in caso di mutate condizioni politiche-amministrative — cosa accade e cosa è meglio fare in base al vostro giudizio.
I fatti riportati in questo ciclo di post rappresentano quel che è stata la mia esperienza e non sono in alcun modo dei suggerimenti di itinerario da mettere in pratica alla cieca.
Già da qualche tempo avevo in mente un nuovo viaggio nella Federazione Russa, dopo il mio primo dell’Ottobre 2015 — di cui non ho mai parlato su queste pagine e di cui tengo un geloso ricordo di quel che è stato per me, a tutti gli effetti, il vero primo viaggio alla scoperta dell’ex blocco sovietico — e quale migliore sede per iniziare se non il centro dell’ideologia tout-court.
Tuttavia le recenti pandemie prima e le escalation militari poi in Ucraina — cui hanno seguito pesanti sanzioni e limitazioni degli spostamenti da e verso l’Unione Europea verso la Federazione Russa — hanno reso questo mio sogno sempre più inconcreto, quasi ineluttabile. Finchè non ho deciso di prendere il coraggio in mano e, dati dieci giorni di ferie — buttare giù un itinerario quanto più flessibile possibile, ben conscio che sarebbe potuto mutare in ogni momento.
Le criticità legate al viaggio sono di varia natura.
Il sito della Farnesina Viaggiare Sicuri controindica qualunque viaggio verso la Federazione Russa — in quanto ufficialmente paese in guerra.
Per questo motivo le varie assicurazioni di viaggio e sanitarie non vi tuteleranno in caso di problemi di varia natura.
Bus o aereo?
Risposta rapida: bus e aereo.
Non è possibile, a meno di non voler pagare cifre superiori ai 1000€ — raggiungere San Pietroburgo e Mosca via aria.
L’unica compagnia che opera queste tratte con scalo tecnico-logistico a Istanbul è Turkish Airlines — il cui costo per le date interessate raggiungeva i 1800€ a/r.
Per questo motivo siamo volati su Tallinn e dalla sua stazione dei bus siamo partiti con un bus della compagnia LuxExpress verso San Pietroburgo.
LuxExpress o Ecolines
Sarò sincero — non sono un amante dei bus Ecolines. Da quella volta in cui fui costretto a prenderne uno per recarmi in Ucraina e la tratta era operata esclusivamente da loro.
Il bus usato era privo dei più comuni comfort — primo tra tutti la possibilità di reclinare anche solo parzialmente il sedile.
Da quell’esperienza — cerco di evitarlo in ogni modo.
Prediligo invece per i miei spostamenti i bus della compagnia LuxExpress che dispongono non solo di sedute comode e infotainment aggiornati — ma addirittura di un servizio di caffetteria gratuito durante la marcia — oltre ovviamente alla toilette.
Il prezzo è sovrapponibile a quello delle altre compagnie.
Segnalo anche la compagnia Baltic Shuttle che opera la tratta Tallinn — San Pietroburgo.
La frontiera
Quali sono aperte?
Prestare massima attenzione durante il planning del viaggio.
E’ notizia di questi giorni che dal 1 Luglio il bus diretto da Riga a San Pietroburgo (via Terehova-Burachky) non verrà più coperto e anche questa tratta convergerà verso Narva-Ivangorod.
A Giugno 2024 le uniche frontiere aperte con collegamenti tramite bus dalle capitali baltiche sono:
- Narva-Ivangorod (Estonia)
- Terehova-Burachky (Lettonia)
Narva-Ivangorod è — fino a Febbraio 2025 — chiusa al traffico veicolare per lavori di ammodernamento dell’infrastruttura del ponte. Il passaggio avverà a piedi.
Le varie compagnie di bus vi lasceranno in Piazza Petri sul lato estone — o alla fine della Pietrogradskaya ulitsa sul versante russo. Da lì dovrete recarvi con i vostri bagagli, a piedi, verso il primo check-point.
Narva - Ivangorod
Estonia: Narva-1
Il checkpoint Narva-1 parrebbe essere stato soggetto a manutenzione recentemente. L’edificio è moderno, dotato di porte ad apertura automatica e con due godanieri al controllo passaporti manuali e tre e-gate — attraversabili in pochi secondi con passaporto elettronico.
La fila è unica, quindi non potrete accelerare questo controllo.
All’interno della struttura non ci sono toilette. E’ disponibile un servizio igienico al costo di 0.50€ al di là della piazza Petrovsky, seguendo le indicazioni contenute nei cartelli.
Una volta attraversato il controllo documenti verrete controllati da un doganiere che ispezionerà il vostro bagaglio e vi chiederà se avete contanti o altri oggetti da dichiarare.
Tempo impiegato: 45 minuti.
Una volta usciti — inizierà l’inferno. O, almeno, per noi è iniziato.
Russia: Россия-Эстония
Il problema della coda nasce dal fatto che le procedure effettuate a rilento creeranno una fila infinita, lungo tutto il ponte ed anche oltre.
La passeggiata sul ponte è parzialmente coperta, ma in caso di intensa pioggia sarà meglio di nulla. In caso di sole, invece — meglio portarsi dietro un ombrello per ripararsi almeno parzialmente.
Dopo il ponte la copertura in plexiglass verde (che fa pandant con il colore della green house del checkpoint) in caso di giornata soleggiata si trasformerà in una serra, rendendovi la coda ancora più pesante ed una sfida fisica e di resistenza.
All’interno della green house il controllo avviene in modo manuale, con tre sportelli di controllo documenti. Ogni controllo richiede circa un minuto, talvolta due o tre minuti. Si verrà controllati minuziosamente: e-visa, biglietto di ritorno e scopo del viaggio.
A controllo eseguito ed ingresso accordato vi verrà rilasciata la immigration card che dovrete conservare con cura in quanto vi verrà richiesta ad ogni soggiorno in hotel o al money exchange — oltrechè in uscita.
Tempo impiegato: 6 ore.
Nel nostro caso — arrivati alle 14 nella piazza di Narva — siamo riusciti a risalire in bus nel meeting point indicato nel biglietto LuxExpress alle 21 passate da qualche minuto.
Dalla chat della frontiera si registrano invece anche code di 8-9 ore.
La tempistica migliore sarebbe quella di presentarsi a Narva nel primo mattino, intorno alle 8, così da velocizzare tutte le procedure e poter essere dall’altro lato in circa un’ora.
Dopo il nostro passaggio — pioveva ancora.
Come rimanere informati
Le mie fonti di informazione giornaliera sono state questi due gruppi telegram, ovviamente in russo, con aggiornamenti live sullo stato della frontiera. La chat è molto vivace, con oltre 1000 messaggi al giorno — ed è facile possano sfuggire notizie rilevanti.
Le comunicazioni avvengono, come intuibile, in russo. Per ovviare al problema potete valutare la versione Pro di Telegram che garantisce traduzioni simultanee.
- Frontiera Narva-Ivangorod _ Chat (RU)
- Frontiera Narva-Ivangorod _ Servizio transfer (RU)
- Narvanews.com nella versione in Russo da informazioni su eventuali novità del check-point Narva-1. Utile soprattuto nel caso di eventi inaspettati, come esempio una qualche manifestazione che può comportare la chiusura momentanea del check-point.
Potete aiutarvi anche con queste cam per farvi un’idea dello stato di congestione:
- Piazzale antistante Narva-1
- Esterno del check-point Russo-Estone (cam 1)
- Esterno del check-point Russo-Estone (cam 2)
- Ponte
Il giorno dopo il nostro passaggio, costatoci oltre 6 ore di attesa, i ritardi si sono ulteriormente aggravati — comportando una chiusura di Narva-1 con una coda infinita di persone che si è trovata a dover cercare un letto per la notte. Chiusura motivata, dice la fonte, per preservare la salute delle persone in coda ormai da ore senza che ci fosse un avanzamento ( fonte ).
Altro articolo che contestualizza i problemi dei giorni immediatamente successivi al nostro passaggio.
In seguito alla chiusura inaspettata, i passeggeri di alcune compagnie (LuxExpress) sono stati aiutati a trovare alloggio nelle zone limitrofe. Questo forse potrebbe aiutarvi ad orientare la scelta su una compagnia rispetto ad un’altra, al di là della scelta da noi effettuata e riportata qui.
Alcuni però sono rimasti truffati per aver scelto (e pagato in anticipo) alloggi fantasma.
Cosa è vietato portare
Dall’inizio del conflitto l’elenco degli oggetti importabili dalla Russia è variato in senso restrittivo; fino a prima del conflitto era possibile portare con se attraverso la dogana fino ad 1L di super-alcolico per persona. Dal 2022 l’elenco è cambiato, ed è fatto assoluto divieto di importare qualunque prodotto superalcolico o altro prodotto possa generare guadagno per la Russia.
Per chi se lo stesse chiedendo — nell’elenco è incluso anche il caviale.
La nostra esperienza
Le frontiere sono luoghi dall’alto valore umano e sentimentale — simbologia fisica della distanza che due paesi che non si fidano l’un l’altro decidono di frapporre. Il valico di frontiera verso le terre del blocco sovietico che non si sono ancora del tutto emancipate dalla vecchia ideologia messa in essere durante la Guerra Fredda è qualcosa di sentimentalmente ed umanamente ingombrante: è faticoso sia umanamente, sia fisicamente, sia sentimentalmente.
Ogni giorno centinaia di persone passano attraverso questi imbuti di sentimenti in cui si viene scrutati, analizzati — messi a nudo come in un interrogatorio quelli che sono i motivi che spingono la persona a passare attraverso quel controllo, dopo ore e ore di fila.
Ora, con l’atmosfera tesa tra Europa e Federazione Russa — con i check-point terresti che chiudono improvvisamente, uno dopo l’altro — passare una frontiera è come far passare un cammello per la crura di un ago. Forse ci passa, forse non ci passa — ma il solo provarci mette in atto uno sforzo emotivo, fisico, umano — a tratti logorante.
Nella mia esperienza — già in passato i check-point terrestri ucraini erano duri da vivere e lunghi da raccontare. Passare in auto voleva dire fare anche otto ore di fila, quando si riusciva a passare la stessa giornata; altrimenti se ne parlava il giorno dopo. E quando finalmente si era al cospetto del funzionario di turno l’esperienza non era ancora conclusa: il milite con occhi da scrutatore cercava di leggere nell’anima il motivo per cui chiedevi di attraversare la frontiera — non senza prima aver anche dovuto letteralmente smontare l’auto e sottoporla allo studio attento e scrupoloso dei militari alla dogana.
Nel 2024 questo si replica in toto, ma con i russi invece che gli ucraini — maltrattati da file infinite, estenuanti, devastanti, logoranti — da militari con il loro stesso passaporto. E questa volta, il 19 giugno — io sono lì con loro, in una fila silenziosa; quando parlano tra di loro, non capisco tutto ciò che dicono. Paiono non lamentarsi. Bambini ed anziani hanno la precedenza. Tutti gli altri sostano silenziosi in fila, nel ponte (chiuso per lavori al passaggio veicolare) che collega Narva ad Ivangorod attraverso il fiume Narva.
Da un lato la torre di Narva, con la bandiera dell’Europa, dell’Estonia e dell’Ucraina. Danno colore alla parete grigia della fortezza; danno un senso di unione, fratellanza, di squadra.
Dall’altro lato la Fortezza di Ivangorod, con solo una bandiera russa che sventola sulla sommità. E la casa verde al di sotto, in lontananza.
Il giorno del nostro passaggio della frontiera il tempo si fa più incattivito: piove senza sosta ed il vento che soffia sul ponte, nella gola del fiume, lancia l’acqua nonostante l’ombrello e quasi ghiaccia il corpo. Ha colto un po’ tutti di sorpresa. Una giornata iniziata con un sole tiepido si è trasformata, durante la nostra fila, in una giornata tempestosa. In fila con noi persone con pantaloncini corti e in ciabatte, nel momento in cui letteralmente si gelava dal freddo.
Passiamo così dalle 14:20 alle 21, con piccoli passi ogni quarto d’ora. Piove di continuo; la giornata è fredda, autunnale.
Se ora l’attesa è così estenuante e siamo in estate, cosa sarà quando le temperature scenderanno a -20°, come è solito fare in queste zone in inverno?
Durante l’attesa un gruppo di russofoni urla dalla torre di Ivangorod “rassyia! rassyia!”. Ciò mi strappa un sorriso. Inneggiano ad uno stato che sta obbligando i suoi stessi concittadini ad attendere il loro turno al freddo, bagnati, su un ponte attraversato da violenti venti, incurante di loro e delle loro sofferenze, dei nostri sentimenti di Uomini. Il problema infatti è dal lato russo; mentre sul versante estone tramite passaporto elettronico si passa agilmente ed i bagagli vengono passati allo scanner x-ray in pochi minuti — nella casa verde sede del check-point russo si procede a rilento, e la coda si accumula sul ponte. All’interno — tre militari scrutano bagagli e passaporti, con un quarto che come un cerbero si assicura si mantenga un contegno adeguato, e si stia in silenzio.
Il checkpoint estone (nome: Narva-1) è una struttura moderna, con porte automatizzate, ordinata — apparentemente ristrutturata. Esternamente mostra i mattoni come decorazione.
Il checkpoint russo è la già nominata casa verde, pochi servizi (nemmeno la toilet, presente invece nel lato estone) — piccola ed ingombra, con pochi dettagli. Sulla parete un orologio segna le 11:20 (o le 23:20) di un giorno del passato.
Incontriamo anche una ragazza tedesca di 22 anni, che con voce discreta ma tremante ci chiede se può stare con noi durante l’attraversamento della frontiera, perchè è la sua prima esperienza, non sa come funzioni ed è da sola. E da soli le paure non si possono smezzare. E’ diretta dal ragazzo, a San Pietroburgo.
Mi rivedo un po’ in lei, tanti anni fa, quando la frontiera era un luogo di passaggio — ma il cui transito andava pagato a suon di km percorsi via terra e attese in fila al freddo — ma con gli occhi carichi di sogni che solo la giovane età può dare.
In entrata nella Federazione Russa la fila si accalca sul ponte, in attesa del proprio verdetto. In uscita dalla Federazione Russa si trova solo un unico militare che da solo smaltisce abbastanza velocemente la coda.
Dove prenotare
Hotel
Da grande affezionato di Booking.com — in cui tramite vari codici sconto, cashback vari e Genius lv. 3 riuscivo ad ottenere sempre ottime sistemazioni a prezzi eccellenti — non poterlo usare questa volta è stato un vero e proprio trauma.
Esistono vari siti in cui potrete cercare alloggi nel territorio russo — il problema principale è che non accetteranno a garanzia le vostre carte nè tantomeno potrete pagare nel momento della prenotazione per assicurarvi un prezzo ancor più competitivo — motivo per cui non ci siamo affidati a Yandex ma direttamente a Ostravok.ru — disponibile anche con interfaccia in italiano (a differenza di Yandex, solo in russo!).
Con nostra sorpresa Ostravok.ru ha accettato la carta Curve a garanzia. Tuttavia ci siamo limitati a scegliere locazioni con pagamento in loco e con cancellazione gratuita onde evitare problemi di sorta.
Bus
Per lo spostamento da San Pietroburgo a Mosca ci siamo affidati alla compagnia Ecolines.ru il cui biglietto può essere acquistato agilmente online mediante le nostre carte europee
Treno
Non è possibile, per quel che è stata la mia esperienza — prenotare direttamente sul sito delle ferrovie della Federazione Russa causa blocco del sito — aggirabile tuttavia tramite VPN da specifici server. Il problema è però stato il non poter usare le nostre carte per concludere l’acquisto.
Per questo motivo il primo giorno a San Pietroburgo ci siamo recati alla stazione dei treni ed abbiamo cercato di prenotare — con il risultato che sia i treni notturni ma ancora di più quelli super veloci — diurni — arrivavano a costare fino a 180ooo ₽ (circa 190-200€) — il che li classificava non in target sia per tempistiche sia per budget.
Prese elettriche 🔌
Le prese elettriche in Russia sono di tipo shuko e sono alimentate a 220V, ciò significa che praticamente la quasi totalità delle nostre spine (esempio: caricabatteria) funzionerà senza alcun problema.
Simcard 📱
Non abbiamo approfondito più di tanto l’argomento.
Nella Stazione dei Treni di San Pietroburgo sono presenti gli stand dei principali gestori russi: Megafon, Beeline e Tele2.
Per 550 ₽ (circa 6€) potrete ottenere una sim Beeline con 400 minuti, 400 sms e 15 Gigabyte dalla durata di un mese, con disattivazione al rinnovo in assenza di credito — già provata ai tempi del viaggio in Kyrgyzstan.
Vi verrà chiesto il passaporto e l’immigration card; nel caso di Beeline una volta esaurito il primo mese di promozione ci è stato detto dall’operatrice che la promozione si sarebbe disattivata automaticamente.
Se volete approfondire l’argomento simcard qui sono presenti ulteriori dettagli compresa la copertura dei vari operatori.
VPN 🔒
Questo è stato il vero punto dolente di tutto il viaggio.
Sono abbonato al servizio offerto da NordVPN dal primo viaggio in Uzbekistan — dove avevo provato il servizio e la funzionalità offerte da obfuscated servers.
Questa volta si è rivelato inutile, facendomi sentire ulteriormente vulnerabile.
In Russia i vari social network come Facebook, Instagram o Tinder non funzionano in quanto bloccati — e stessa cosa dicasi per le VPN.
A nulla è valso tentare di cambiare le impostazioni secondo le loro di pagine di Help — per cui alla fine ho desistito.
Non è stato possibile nemmeno contattarli tramite e-mail per assistenza.
Tornato in Europa — li ho subito contattati per spiegare il problema. Questa è stata la loro risposta:
Since you are connecting from a region that restricts VPN usage, firstly, please make sure the protocol you are using is **Auto **(on Windows) or NordLynx (on other platforms). It can be selected in the NordVPN application settings.
On the Android NordVPN application: Open the Profile menu (bottom-right corner) > **Settings **icon (top-right corner) > **Protocol **> NordLynx.
After changing the protocol, please try connecting to the following servers:
India #162
India #161
Albania #44
Albania #43
Albania #42
South Korea #92
South Korea #91
South Korea #90
South Korea #89
Greece #68
[…]
We recommend trying many of the servers one after another, if possible - all of them. It may take several to find one that works well for you.
Come facilmente intuibile — non ho potuto provare ma lascio ai lettori questa possibile soluzione… almeno potrete mostrare in diretta le meraviglie che San Pietroburgo ha da offrire
Il visto elettronico 🛂
Dal 1 Agosto 2023 i cittadini provisti di passaporto italiano possono richiedere il vistro elettronico senza doversi recare in ambasciata.
E’ possibile farne richiesta attraverso il sito ufficiale del Ministero degli Affari Esteri della Federazione Russa. Una registrazione equivale ad una persona, che potrà poi richiedere l’e-visa.
L’e-visa ha un costo di circa 48€ (corrispondenti ad un pagamento di 191 AED) e il responso viene comunicato, a mezzo e-mail, dopo 4 giorni dalla richiesta.
La procedura è abbastanza snella, anche se richiede una buona quantità di dati tra cui il nome dei vostri genitori — per qualche particolare motivo a me apparentemente sconosciuto.
Ricordatevi però che l’ottenimento del visto elettronico non vi da automaticamente diritto all’ingresso nella Federazione Russa, ma avverrà a discrezione del personale militare al momento del vostro arrivo nel check-point di competenza.
L’e-visa vi da la possibilità di poter stare nel territorio della Federazione Russa per un periodo massimo di 16 giorni dal momento del vostro ingresso che dovrà essere effettuato all’interno di un periodo di validità pari a 60 giorni.
Eviterei comunque i casi estremi con ingressi a ridosso della scadenza, e lo richiederei a ridosso delle date previste, prima comunque di prenotare eventuale bus.
Alla frontiera potrebbero richiedervi il biglietto di rientro, per cui assicuratevi di averlo stampato.
Durante la compilazione delle voci vi verrà chiesto quale sarà il vostro itinerario e dove soggiornerete. Assicuratevi dunque di aver prenotato già le varie strutture, ovviamente con cancellazione gratuita — in caso di visto rifiutato o ripensamenti.
Al passaggio del check-point di Ivangorod vi verrà rilasciata una immigration card (la stessa che un tempo veniva data da compilare a penna all’avvicinarsi dei controlli di frontiera in bus, da compilare e consegnare alla dogana) — che dovrà essere conservata per tutta la durata del viaggio e che vi verrà nuovamente presa al momento dell’uscita dal suolo della Federazione Russa.
L’assicurazione sanitaria
La mia persona ed il blog non ricevono benefici diretti o indiretti dai suggerimenti di seguito forniti.
I link sono privi di referral e rappresentano la mia esperienza.
Come già accennato — le comuni assicurazioni di viaggio e sanitarie (come quella globale offerta dalla American Express Platino, oppure AXA o Lloids) non vi copriranno in caso di viaggio in Russia in quanto considerato paese in guerra per cui la Farnesina controindica qualunque viaggio.
Per questo motivo dovrete attrezzarvi diversamente — anche considerato il fatto che essere coperti da un’assicurazione sanitaria è essenziale, sempre e comunque — ma soprattutto in viaggio — in cui può capitare davvero di tutto ed il più piccolo infortunio può trasformarsi in un dramma.
Al momento del rilascio del visto non vi chiederanno il riferimento per l’assicurazione sanitaria, che si da per scontato abbiate.
Esistono alcune compagnie assicuratrici russe che permettono, per pochi euro, di coprirvi dal punto di vista sanitario — molte delle quali sono trovabili con una semplice ricerca su Google.
Nel nostro caso, dopo aver provato vari preventivi ed avere un po’ giocato con le opzioni — ci siamo affidati a Solidity
Il motivo è presto detto: era l’unica che non chiedesse di tradurre la pagina in inglese in quanto già predisposto il form in lingua — oltre al fatto che a quanto inteso tale broker si affidi ad Atollo che dovrebbe essere tra le più grandi compagnie assicuratrici russe — prevedendo una spesa fino a 35ooo€ — compreso eventuale rimpatrio sia per cura che della salma.
Per fortuna non abbiamo avuto necessità di attivarla — tuttavia abbiamo avuto necessità di contattare il broker via mail per un errore di forma della polizza (data di nascita inserita errata) — e abbiamo ricevuto risposta nel giro di un’ora con modifica della polizza emessa.
Per 7 giorni — circa 11€.
Cambio valuta 💵 e pagamenti elettronici
Altro grande problema: in seguito alle sanzioni pare non sia possibile portare con sè euro attraverso il checkpoint Narva-1 — pena l’obbligo di convertirli ad un money exchange locale con un cambio svantaggioso — con perdita di tempo, energie e denaro.
Questo veniva riferito, a più riprese, nei vari gruppi e chat — da parte di cittadini russi.
Tuttavia in questa pagina è riportato: It is prohibited to export to Russia the euro banknotes (EUR) […] As an exception, the export of these banknotes is permitted for the personal use of a traveller and members of his or her immediate family travelling with him or her. Ciò mi porta a pensare che — in quanto cittadino europeo — si possano portare con sè euro.
Al passaggio di Narva-1 ci è stato tuttavia esplicitamente chiesto se avessimo euro — e se si, quanti.
Onde evitare problemi però abbiamo fatto richiesta in banca di una certa somma di dollari americani, compatibilmente con quello che prevedevamo potesse essere la nostra spesa, e abbiamo portato con noi dollari americani.
Fino a 10ooo USD non avrete problemi e non dovrete nemmeno dichiararli.
Assicuratevi siano nuovi — in caso contrario potrebbero esservi rifiutati dal currency exchange russo.
Nell’Areoporto di Tallinn troverete un money exchange che vi potrà scambiare sia euro sia dollari in rubli — tuttavia ad un tasso che dire svantaggioso è riduttivo (parliamo di oltre il 20-30% di spread) al momento della nostra visita.
Tuttavia fatevi i vostri conti se sia il caso o meno di rischiare al vostro arrivo, potendovi ritrovare senza rubli e senza cena.
Ciò si è reso necessario per via del fatto che le carte dei circuiti American Express, VISA o Mastercard emesse al di fuori della Federazione Russa non funzionano al suo interno.
Ho tentato un pagamento di un biglietto del bus a San Pietroburgo tramite GPay: il pagamento è stato correttamente accettato ma nessuna somma è stata addebitata.
L’avere con voi dollari invece che rubli tuttavia potrebbe rendervi estremamente vulnerabili una volta arrivati a destinazione, soprattutto se arriverete nel cuore della notte, come è successo a noi (00:30 inoltrate) — senza possibilità nè di poter pagare la metropolinata nè tantomeno un taxi o poter comprare del cibo — poichè visto l’orario ogni banca era chiusa.
Non ci siamo però dati per vinti. Lungo la strada dalla Stazione dei Bus di San Pietroburgo alla fermata della metro più vicina notiamo un mini-market aperto 24/7 e ci fiondiamo dentro. Gli chiedo se mi può convertire una quota di dollari americani, anche piccola, per poter acquistare del cibo ed il biglietto della metro. Rifiuta. Insisto educamente — notando l’aria incerta con cui mi risponde, finchè una signora non accetta di cambiare rubli in euro — ad un cambio svantaggioso ma per noi salvifico.
Con quei 50€ in rubli possiamo acquistare la cena, e pure altro.
Dalle fonti online, a San Pietroburgo, troverete a più riprese suggerito il currency exchange in via Ligovsky con un cambio vantaggioso.
La banca da quanto ho ricostruito ha cambiato filiale, ed ora è diventata una filiale di Advant bank. Sembrerebbe ancora offrire un cambio vantaggioso, almeno se paragonato alle altre banche nei pressi della Stazione dei Treni di San Pietroburgo.
Il nostro hotel era nei suoi pressi, motivo per cui — una volta valutati i tassi di cambio delle banche limitrofe — ci siamo affidati a questa banca sia per la conversione USD-RUB sia per la conversione, prima della partenza, di RUB-EUR.
La lingua russa 🇷🇺
Direi quasi essenziale. Pochissimi parlano inglese, se non nei luoghi prettamente turistici (che noi evitiamo per definizione).
In questo post scritto ai tempi del viaggio in Uzbekistan fornisco alcuni suggerimenti per potersela cavare.
Lo studio dell’alfabeto è imprescindibile: per quanto le stazioni della metro siano trasliterate, vi tornerà essenziale per i bus e per le insegne dei negozi.
Attrezzatura fotografica 📷
Anche se non un’avventura off-road, lo zaino Lowepro è stato sulle spalla per praticamente ogni spostamento. All’interno — la plurinominata Canon M50 — con con gli obiettivi Canon EF-M 11-22mm f4 (mai usato), il Canon EF-M 22mm f1.4 (praticamente sempre montato) e Canon EF-M 32 f1.8 (usato qualche volta) — e ovviamente con il battery pack di ricambio e il K&F CPL .
All’interno dello zaino anche la Joby ventosa ed il Manfrottino .
Ma la vera new entry in questo viaggio, all’interno dello zaino Lowepro è stata la DJI Osmo Pocket 3 di cui ho apprezzato davvero ogni singola funzione e mi sia chiesto, quasi ad ogni uso — come abbia fatto a non averla acquistata prima!
Le sue funzioni di hyperlapse e timelapse con focus tracking oltre alla funzione panorama le reputo essenziali!
Itinerario
Non è tra i più comodi, ed è stato condizionato da necessità lavorative non altrimenti derogabili, che ci hanno spinto anche questa volta verso una tappa critica — rappresentata dal doppio spostamento Mosca — San Pietroburgo — Tallinn senza permanenza in hotel.
- Giorno #1: arrivo a Tallinn all’alba e partenza in mattinata per San Pietroburgo (SPB) — con arrivo in serata e notte in città;
- Giorno #2 e #3 : San Pietroburgo;
- Giorno #4: partenza in serata per Mosca e notte in viaggio, in autobus;
- Giorno #5 e #6: Mosca; partenza la notte del secondo giorno per San Pietroburgo e notte in viaggio, in autobus;
- Giorno #7: giornata a San Pietroburgo e di acquisti un po’ pigri; partenza nel pomeriggio per Tallinn;
- Giorno #8 e #9: quanto sei bella, Tallinn?
Un itinerario un po’ obbligato, un po’ sofferto, molto vissuto, con un valore umano elevatissimo. Stancante ma mai noioso.
Viaggiare in bus ha il fascino dello slow traveling, permette di fermarsi a riflettere pur continuandosi a spostare.
Le notti insonni in bus — durante le notti bianche estive — son qualcosa da ricordare.
App essenziali
La Russia è sempre stata tradizionalmente un mondo a se — e lo è ancor di più ora che è stata volontariamente emarginata dal resto del mondo.
Dimenticate quindi di usare Google Maps, Uber o Bolt — ma preparatevi ad usare le varie app di Yandex.
Yandex Maps
Equivalente di Google Maps, offre i vari itinerari suggeriti per giungere al vostro punto di interesse con varie modalità di trasporto: metro (con gli orari), bus (con l’indicatore in tempo reale di dove si trova in quel momento) o — integrandosi con Yandex Go — vi permette di chiamare tramite app un taxi.
Essenziale.
Yandex Go
Vecchia cara app per chiamare i taxi in territorio ex sovietico, nel telefono dai tempi del primo viaggio in Georgia — poi sempre rimasta in attività — tuttavia con vari cambi di numero.
Per iscrivervi ed usarla avrete bisogno di un numero di telefono local.
Yandex Eda
In caso vogliate prenotare da asporto — quest’app è quello che fa per voi.
Ammetto di non averla usata, ma l’ho trovata un’ottima idea durante la coda chilometrica al controllo di frontiera — quando ancora immaginavo di arrivare a San Pietroburgo in orario accettabile per cena.
Le guide 📕
Per questo viaggio non mi sono affidato ad alcuna guida; ero già stato in Russia, avevo ben chiaro che itinerario seguire.
Tuttavia @washington_giò ha preferito portarsi dietro le guide della Mondadori — serie DK.
Va segnalato tuttavia come non siano aggiornate: la guida di San Pietroburgo risale al 2019 mentre quella di Mosca addirittura al 2014.
Utili per una lettura su qualche monumento, per curiosità — non di certo per organizzare un viaggio itinerante come invece è stato il nostro.
Riporto per comodità qui i link:
- San Pietroburgo di National Geographic (2019)
- San Pietroburgo di Mondadori (2020)
- Mosca di Mondadori (2014)
Un lavoro a quattro mani 🙏
Ogni post di questa serie è stato corretto da @washington_giò , a cui va il ringraziamento per avermi accompagnato — quasi dieci anni dopo il mio primo viaggio nelle terre della Russia — alla riscoperta dei luoghi, dei sapori e delle emozioni vissute da un giovane me, forse molto più sognatore — in quel che è stato il suo primo vero viaggio, in autunno, valsogli il primo timbro del passaporto.